Coldiretti Sicilia il 14 novembre a Palermo porterà migliaia di imprenditori agricoli stanchi di aspettare i tempi della burocrazia. Da tutte le province dell’Isola arriveranno i giovani agricoltori che sono tornati a coltivare la terra dei nonni pur di non emigrare. Ci saranno le tante imprenditrici che hanno creato strutture ricettive per incrementare l’offerta turistica. Ci saranno gli allevatori costretti a fare i conti con la burocrazia lentissima e l’incertezza delle norme del loro comparto. Lungo le vie centrali del capoluogo ci saranno i produttori di arance, grano, olio, uva, vino, ortofrutta e cioè le specialità agricole che hanno fatto grande la Regione insieme a tanti Sindaci che hanno già dato la loro adesione.
Il Programma di Sviluppo Rurale – commenta Francesco Ferreri, presidente regionale Coldiretti – è all’anno zero. Il nostro dossier mostra chiaramente i ritardi, le modifiche alle graduatorie e le tante incongruenze che stanno determinando una crisi senza precedenti del settore. Il comparto zootecnico è allo stremo per via delle incertezze della movimentazione degli animali. Gli aiuti europei ci sono ma restano nel cassetto della Regione e questo è davvero inconcepibile.
Mentre da un lato abbiamo imprenditori che scommettono nella qualità, dall’altra ancora una volta ci troviamo di fronte a istituzioni preposte lentissime, che non rispondono più alle esigenze di chi vuole investire. In un anno – aggiunge il presidente Ferreri – più di 150 giovani in attesa del Psr hanno lasciato le campagne dove avevano già iniziato a lavorare perché stanchi di aspettare. C’è poi la vertenza infrastrutturale, ogni temporale dissesta la viabilità interna isolando le aziende. Manca un piano contro gli incendi estivi e non c’è alcuna programmazione per far fronte a quello che è sotto gli occhi di tutti: il cambiamento climatico. Se non si pulisce il territorio sarà sempre peggio – conclude Francesco Ferreri.