Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
08/11/2019 06:00:00

Mafia, il ruolo di Francesco Todaro alle elezioni nazionali del marzo 2018

 Continuiamo anche oggi a raccontare le modalità di raccolta del voto da parte di Cosa nostra trapanese alle scorse tornate elettorali. Se ieri ci siamo soffermati sulle elezioni regionali, in particolare con l’impegno degli uomini della famiglia mafiosa di Marsala impegnati a cercare voti per la trapanese Ivana Inferrera, oggi facciamo un approfondimento, sulle elezioni nazionali del 4 marzo del 2018 che hanno visto candidato al senato, Paolo Ruggirello, arrestato anche lui nell’operazione “Scrigno” e sulla figura, in particolare di Francesco Todaro, vero braccio destro di Ruggirello.  

Sono diversi gli indagati o già condannati per mafia che hanno stretto un accordo con Paolo Ruggirello, esponente del Partito Democratico. Nonostante quel tipo di accordo i "Cinquestelle " stravincono in Sicilia, si aggiudicano tutti i seggi disponibili e Ruggirello non viene eletto. Conquista l’11,9%, corrispondente a 32.334 votanti nel collegio uninominale di Marsala dove si piazza al 3° posto, dopo il candidato appunto del "M5S", Francesco Mollame, primo con 130.699 voti (48%) e il candidato del "centrodestra ", Tony Scilla, secondo con 92.887 voti (34,1%).

Le persone organiche alla criminalità organizzata con cui Ruggirello ha contatti diretti e con i quali si incontra per discutere di voti e di come raccoglierli, sono in particolare Carmelo Salerno di Paceco, Leonardo Russo e Pietro Virga, Salvatore Crimi. Ma Ruggirello incontra riservatamente anche Franco Orlando. Tra le persone che affiancano Ruggirello, un ruolo di particolare importanza ce l’ha Francesco Todaro, politico, suo uomo di fiducia, ex vice sindaco di Salemi, e anche lui tra gli indagati dell'operazione Scrigno (ne abbiamo scritto qui).

Francesco Todaro, è bene ricordarlo, è legato da un rapporto d'amicizia consolidato nel tempo con Ruggirello, che lo ha nominato anche coordinatore della provincia di Trapani, del movimento politico "Articolo 4", fondato proprio da Ruggirello nel 2013. Todaro, proprio per questo rapporto confidenziale con Ruggirello, conosce ogni suo movimento compresi gli incontri avuti con il mafioso Filippo Sammartano e con il pregiudicato pacecoto Carmelo Salerno.

Il primo di questi incontri avviene già ad ottobre del 2014, quando Paolo Ruggirello con Calogero Giambalvo,  consigliere comunale di Castelvetrano, si recano a Campobello di Mazara, dove incontrano Filippo Sammartano.

Quella sera, subito dopo l'incontro, Ruggirello chiama Todaro, e discutono inizialmente sulla scelta dei candidati per il Comune di Campobello di Mazara. Todaro poi ricorda a Ruggirello che l'indomani sarebbe andato a Paceco per incontrare riservatamente una persona che però non indica. Ruggirello, a sua volta, avendo appena incontrato Sammartano, rassicura Todaro e lo invita a non recarsi a Paceco perché aveva già stabilito personalmente e riservatamente il "contatto".

TODARO Francesco: va bene... andiamo... domani... domani mattina ci sentiamo a stretto giro di posta... io mentre domani mattina vado ad arrivare pure a Paceco, a vedi c'è pure quest'altra cosa di Paceco.
RUGGIRELLO Paolo: per adesso mi devo concentrare a Campobello, presentiamo la lista e poi parliamo di Paceco e delle altre minchiate...
TODARO Francesco: no... Paceco ci vado ad arrivare sempre per Campobello, che mi interessa di quello di Paceco per i consiglieri?
RUGGIRELLO Paolo: non ci andare da quello di Paceco (Carmelo Salerno) perché ci ho parlato oggi io.
TODARO Francesco: quindi hanno... non c'è stato niente da fare?...
RUGGIRELLO Paolo: no... aspetto fra l'altro l'ho rintracciato qui il soggetto (Filippo Sammartano).
TODARO Francesco: ah... va bene, allora questo te la sbrighi tu.
RUGGIRELLO Paolo: certo!

Dopo circa un mese, il 17 novembre 2014 ci sono le elezioni comunali a Campobello e viene eletto sindaco Giuseppe Castiglione e alcuni consiglieri comunali, graditi a Ruggirello, Todaro e agli altri.
Avuta certezza della vittoria Paolo Ruggirello e Francesco Todaro, assieme a Calogero Giambalvo si recano al Bar McOne, gestito proprio dal mafioso Filippo Sammartano. Paolo Ruggirello chiama Carmelo Salerno e lo informa della vittoria a Campobello di Mazara, precisando che, la lista del movimento "Articolo 4" aveva superatolo sbarramento del 5%.
Queste le parole di Ruggirello intercettate dagli inquirenti: "il sindaco è salito il nostro, la lista abbiamo preso quattrocentottanta sicuri!...aspettiamo un seggio... quindi il cinque per cento lo abbiamo preso... la prima eletta TRIPOLI e la seconda è la candidata che ci ha dato il tuo amico!...".

Altro episodio, che conferma gli eccellenti rapporti tra Ruggirello e Todaro, avviene ed è documentato dagli inquirenti nel settembre 2015.

Nel corso di una conversazione telefonica tra Ruggirello ed il neo Sindaco di Campobello di Mazara, Giuseppe Castiglione,
Ruggirello, che vuole trovare una sistemazione a Todaro, suggerisce al suo interlocutore di assegnare la delega assessoriale a Giacomo Sucameli, suo uomo di fiducia, già inserito nel suo staff presso l’ARS di Palermo, in modo tale da poter inserire Todaro al suo posto.

Così Ruggirello a Castiglione: "...quello che chiedo all'amico Peppe, da un punto di vista personale di ottemperare a questo
ragionamento perché io ho un 'esigenza per salvaguardare anche il mio coordinatore il professore Todaro (Francesco, ndr.) che è uscito fuori dal ragionamento dell'alberghiero di portarmelo con me al comando in Assemblea regionale nella mia segreteria e quindi nella mia segreteria io devo mettere fuori Giacomo Sucameli che per quanto mi riguarda e al di là d'essere un geometra è un uomo di partito, è una persona competente è stato consigliere provinciale ha le sue conoscenze ha i suoi rapporti regionali ...(.,.),.. io ti dico assolutamente questa persona dico io ti chiedo di farla è una mia persona, sono io per una mia esigenza allo stato attuale ti darà il massimo contributo di collaborazione ...(...)...ma io infatti ad oggi cosa ti voglio dire l'esigenza è politica! Quindi un uomo di partito che non è locale è chiaro ma che è stato con me in campagna elettorale a Campobello è pure chiaro ed evidente Perché è stato con me a sostenere ed ha messo anche Lui dei candidati all'interno
".

E sempre su Todaro sono diverse le intercettazioni degli investigatori che confermano il suo impegno per Ruggirello per le elezioni nazionali del marzo 2018.  In piena campagna elettorale, Todaro parla al telefono con Claudio La Commare, riguardo ai voti da far avere a Ruggirello. Poi incontra il mafioso Pietro Virga, con il quale, evidentemente, aveva concordato un appuntamento "Stai chiudendo Pietro, allora sono arrivato al punto giusto? Ho ritardato ma sono venuto...". Pietro Virga, non avendo preventivato il ritardo, riferisce al suo interlocutore che aveva preso un impegno. Todaro, allora, posticipa il loro incontro al successivo sabato “vengo sabato mattina perché domani mattina sono in giro, vengo sabato mattina...“.

Quella mattina Todaro incontra uno dei fratelli Virga, non Pietro, ma direttamente il fratello maggiore Francesco.
La familiarità di Todaro con soggetti appartenenti a Cosa nostra, come i fratelli, Pietro e Francesco Virga, non è casuale e limitata, ed è lui ad organizzare  diversi incontri avuti dal candidato Paolo Ruggirello, o che fa lui stesso come in occasione delle elezioni regionali del 2017, in cui è stato protagonista di un incontro con il mafioso Franco Orlando, al quale consegnò i facsimili elettorali di Ruggirello.