La mobilitazione in provincia di Trapani come atto di solidarietà nei confronti della senatrice Liliana Segre è stata recepita da tantissimi Comuni della provincia, associazioni, testate giornalistiche, cittadini, sindacati, parlamentari.
Qualche giorno fa fa alla Segre, 89 anni, sopravvissuta all’Olocausto, venne assegnata la scorta per i messaggi di violenza e di minaccia di cui è stata oggetto.
Valentina Villabuona dell’associazione Punto Dritto ha messo in moto la macchina e ha ricevuto una serie di adesioni (20 Comuni della provincia di Trapani) e nel giro di pochi giorni ne è nata una mozione per conferire la cittadinanza onoraria alla Segre.
E’ una battaglia di civiltà e di umanità che non sposa nessuna bandiera se non quella del buon senso.
La Segre ha avuto immediata notizia di quanto sta accadendo in questa parte estrema di Sicilia e ha manifestato il suo affetto con una breve lettera ma intensa, carica di valori:
“Saluto e ringrazio tutte le persone e le istituzioni che hanno raccolto l’appello di solidarietà promosso dall’Associazione “Punto Dritto” della provincia di Trapani. È questo un periodo difficile per la nostra democrazia, per la nostra società civile, per il clima che si respira e per i pericoli che incombono. Personalmente farò sempre il dovere di cittadina, di senatrice, di testimone ma la solidarietà di uomini, donne, istituzioni è indispensabile perché indice di un tessuto morale e civile del Paese per fortuna ancora integro. Democratico, costituzionale, antifascista”.
La provincia si è mostrata unita nell’intendimento di conferire la cittadinanza onoraria a una donna che ha tatuato sulla pelle il simbolo di un orrore, il marchio della diversità e del razzismo, e che ha saputo raccontare la sua esperienza nelle scuole girando l’Italia. All’appello mancano solo tre Comuni: Vita, Calatafimi, Buseto Palizzolo.