Fiumi di droga dal Marocco e dalla Spagna che arrivavano fino all’Italia per un valore di oltre un milione e mezzo di euro. E’ quanto emerge dall’operazione Eden 3 che all’alba di oggi ha portato al'arresto di tre persone accusate di aver imbastito un ingente traffico di droga sotto l'egida del superboss latitante Matteo Messina Denaro. L’inchiesta ha permesso di ricostruire i lucrosi traffici delittuosi posti in essere dagli associati sin dall’estate del 2013.
L’avvocato Antonio Messina, arrestato all’alba di oggi dalla Guardia di Finanza e dal Ros di Palermo, nell’ambito dell’operazione Eden 3, secondo gli inquirenti "ha assunto particolare rilievo" perché "si è anche adoperato per dirimere i contrasti insorti per ragioni economiche tra gli associati, sviluppando nell’hinterland milanese degli incontri con Nicolò Mistretta e altri importanti esponenti della criminalità organizzata siciliana da anni operativi in Lombardia". "Proprio in occasione di una riservata riunione tra Messina e un pluripregiudicato palermitano avvenuta all’interno di un affollato esercizio commerciale, in un più ampio discorso che riguardava la situazione della famiglia di cosa nostra di Castelvetrano e le difficoltà che stava incontrando il sodalizio per via dei numerosi interventi repressivi effettuati dalle forze dell’ordine - dicono gli investigatori -, era stato captato un rilevante dialogo in cui i due indagati facevano cenno anche al latitante Messina Denaro".