E’ successo di nuovo.
Un altro cane è stato sbranato dal branco, nel rifugio della signora Liliana Signorello presidente dell’associazione Laica, a processo per maltrattamento di animali presso il Tribunale di Marsala.
Ad accorgersene è il fratello Ciro che mercoledì scorso, attraverso le falle nella copertura metallica del cancello, ha visto l’animale morto, con evidenti ferite da aggressione, completamente inzuppato dalla pioggia (qui il video pubblicato su facebook)
L’aggressione mortale sembra essere avvenuta la sera prima, quando più persone avevano sentito diversi cani abbaiare ferocemente tutti insieme.
La Signorello, il pomeriggio del giorno dopo, ha portato via il cane morto in un sacco ed il fratello ha denunciato il fatto ai carabinieri di Castelvetrano.
Si tratta dello stesso rifugio in cui, qualche settimana fa, era avvenuta un’altra aggressione nei confronti di un cucciolo (ne avevamo parlato qui). Quella volta, con l’aiuto dei carabinieri, la presidente dell’Enpa Castelvetrano l’aveva sottratto alla furia del branco, ma il cagnolino è morto subito dopo.
Come si diceva all’inizio, la Signorello è a processo per maltrattamento, che dovrebbe giungere a sentenza nei primi due mesi del 2020.
Intanto ha continuato a fare più o meno quello che faceva prima del sequestro. E gli interventi di verifica non hanno poi prodotto grossi cambiamenti.
Uno per tutti, quello dell’ottobre 2017, quando la polizia municipale di Campobello di Mazara e l’Asp disposero il sequestro amministrativo della sua abitazione nella frazione balneare di Tre Fontane, avendo rilevato la presenza di 22 cani.
Le adozioni ad opera della Signorello e delle volontarie collegate alla Laica, quindi proseguono.
Soprattutto all’estero: 500/600 euro a cane.
Ma sono solo rimborsi.
Egidio Morici