A gennaio chi non paga l’Imu o la Tasi rischierà di vedersi il conto pignorato dal comune. E se il credito è superiore ai 10mila euro non verrà neanche avvisato.
Tuttavia la norma, la numero 96 della legge di bilancio ora in discussione in commissione al Senato, prevede la possibilità di rateizzare in 36 tranches debiti oltre i 6 mila euro.
Con questa mossa si vorrebbe ridurre a 9 mesi il tempo di riscossione dei crediti. Oggi ci vogliono anni. Sono 19 i miliardi ancora non riscossi dagli enti locali. Questa norma non dovrebbe contemplare le multe stradali ma solo «entrate tributarie e patrimoniali».
«A rendere drammatiche le conseguenze della svolta possono contribuire numerosi fattori. Il principale è il sistema delle notifiche, che vengono date sovente per eseguite anche se non vanno a buon fine, per esempio perché il contribuente ha cambiato casa. Questo pericolo verrà aumentato a dismisura dalla nuova norma, visto che per l’avviso di accertamento è sufficiente una semplice raccomandata. La conseguenza sarebbe che un italiano qualunque potrebbe ritrovarsi sequestrati centinaia o migliaia di euro per multe di cui non era nemmeno a conoscenza. La seconda criticità segnalata dal Sole è che soprattutto nei piccoli Comuni i versamenti effettuati non vengono registrati, perché le società di riscossione cambiano frequentemente e non sempre si trasmettono le informazioni. Il pignoramento potrebbe scattare anche per multe che il cittadino ha diligentemente pagato» scrive il Giornale.