La protesta dei “Catalogatori” siciliani è approdata anche a Trapani, presso la Soprintendenza dei Beni Culturali. Dall’11 novembre è, infatti, in atto lo stato di agitazione del personale, attualmente assunto con la legge 24 del 2007.
I “catalogatori”, inquadrati all’interno della “Servizi Ausiliari Sicilia SCpA”, in base a quella legge che ne prevedeva la collocazione temporanea, nell'attesa del successivo assorbimento nei ruoli della Regione Siciliana, da anni svolgono, oltre ai compiti preminenti relativi alla
catalogazione, altre mansioni di supporto all’Amministrazione (vincolistica, sanatorie, collaborazione al piano paesaggistico, pareri).
"L’attuazione del comma 2 della stessa legge regionale - scrivono in una nota stampa i catalogatori - consentirebbe l’utilizzo di tale personale per tutti i compiti d’istituto, presso quella stessa Amministrazione che oggi risulta depauperata di quasi tutto il personale laureato e diplomato, anche in conseguenza della massiccia mole di pensionamenti degli ultimi anni. L’assorbimento del suddetto personale, peraltro presente da quasi trent’anni negli uffici del Dipartimento dei Beni Culturali, consentirebbe un notevole risparmio economico per le casse regionali, come attestato in una relazione tecnica del compianto assessore Sebastiano Tusa, inviata alla Giunta di Governo, in cui precisava che “la stabilizzazione di detto personale nei ruoli regionali non avrebbe comportato alcun aggravio di spesa, ma evidenti risparmi per ciò che riguarda i tributi e l’IVA versati alla SAS, pari a circa 1 milione e 300 mila euro annui, oltre ai contributi
previdenziali di cui il Fondo Sicilia verrebbe a beneficiare, sia per quelli da versare in futuro, che per quelli già interamente versati all’I.N.P.S., quantificati presumibilmente in più di 20 milioni di euro”.
La recente delibera della Giunta Regionale n. 361 del 10/10/2019 riguardante il Piano triennale del fabbisogno di personale, ha sottolineato la necessità per l’Amministrazione Pubblica regionale di procedere al rafforzamento dell’area dei Beni Culturali, con l’inserimento di detto personale, già di fatto presente da tanti anni negli uffici.
"Ci consta sottolineare - conludono i catalogatori - che l’obbligo di assunzione nel pubblico impiego, previo espletamento di procedura concorsuale, viene soddisfatto in questo caso dal concorso con selezione in ambito europeo espletato da detto personale nel 2002 (decreto 8557 del 20/12/2002). In mancanza di utile riscontro da parte dell’Amministrazione Regionale i Catalogatori si riservano di perpetrare nuove e più incisive forme di protesta.