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24/11/2019 11:00:00

In Sicilia la Tari tra le più care d'Italia

Tartassati dalla Tari, un po' meno dell'anno scorso, ma ancora al di sopra di quasi tutti gli altri contribuenti d'Italia, con ben cinque città inserite nella top ten nazionale dei capoluoghi più cari. Il tutto, mentre la raccolta differenziata è ancora ferma al palo, anche se la quantità di spazzatura prodotta in un anno è inferiore rispetto ad altri territori, più virtuosi nel riciclo e molto più «economici». È il trend dei costi sostenuti dai siciliani per lo smaltimento dei rifiuti urbani, tracciato dall'Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva in un corposo dossier diffuso ieri: un'indagine che riguarda tutti i capoluoghi di provincia del Belpaese, sviluppata sul confronto 2018-2019 prendendo come riferimento una famiglia tipo composta da tre persone e una casa di 100 metri quadri.

I dati parlano chiaro. Se gli italiani pagano in media 300 euro l'anno di Tari, appena un euro in più sul 2018, i cittadini siciliani versano 394 euro per famiglia: cinque euro in meno a confronto dello scorso anno (-1,3%), ma ancora troppo rispetto al resto Paese. L'Isola, infatti, si piazza al secondo posto tra le regioni che hanno la tariffa più alta, superata solo dalla Campania, dove il costo annuale si aggira sulle 421 euro, e seguita dalla Puglia, terza in classifica con 373 euro. La regione in cui si paga di meno è invece il Trentino Alto Adige (190 euro l'anno), mentre a livello di macroaree geografiche, i rifiuti costano meno al Nord (in media 258 euro), poi al Centro (299 euro), e infine al Sud (351 euro).

Ma le cattive notizie, per i siciliani, non finiscono qui. Catania, dove si registra un incremento del 15,9% sul 2018, risulta il capoluogo più caro d'Italia, a quota 504 euro per nucleo familiare, e tra le dieci città italiane più costose ci sono anche Trapani, Siracusa, Agrigento e Messina, rispettivamente al terzo posto con 475 euro, all'ottavo con 442, al nono con 425 e al decimo con 419. Va anche precisato, però, che rispetto al 2018 Trapani ha visto un decremento del costo della Tari pari al 16,8%, cioè 96 euro in meno: la diminuzione più consistente registrata tra i capoluoghi italiani. Stabile invece Siracusa, mentre ad Agrigento c'è stato un aumento dell'1,1% e a Messina dell'1,6%. Quanto agli altri capoluoghi dell'Isola, il record della tariffa più economica spetta ad Enna, con 280 euro, -3,4% sul 2018, al disotto della media nazionale. Seguono Caltanissetta, stabile a quota 288 euro, Palermo con 309 euro (+0,5%) e Ragusa con 405 (+5%).