Il Sindaco Tranchida magari è convinto che basta far pagare le strisce blu con il cellulare, per dire che una città è smart. E invece non è così.
E invece arriva un’altra sonora bocciatura. Trapani nelle ultime 38 posizioni della classifica delle “città più smart d’Italia” che valuta diversi indicatori come la solidità economica, la mobilità sostenibile, la tutela dell’ambiente. La maglia nera, nel rapporto d ICity Rank 2019 di FPA, spetta a Crotone, preceduta da Vibo Valentia, Agrigento, Caltanissetta, Enna, Trapani, Foggia, Catanzaro, Reggio Calabria, Isernia e Brindisi. Milano, invece, per il sesto anno consecutivo si conferma la città più smart d’Italia, ma il divario con le altre città si è sensibilmente accorciato. Nel ranking nazionale bene alcune città medie di qualità, come Bergamo, Trento, Parma, Modena e Reggio Emilia. Male il Sud: le ultime venti città sono tutte meridionali. Roma si conferma 15esima. Firenze al secondo posto, Bologna al terzo.
Questo in sintesi il rapporto annuale di FPA, società del gruppo Digital360, che fotografa la situazione delle città italiane nel percorso per diventare intelligenti e sostenibili, ovvero più vicine ai bisogni dei cittadini, più inclusive, più vivibili, capaci di introdurre innovazioni e promuovere sviluppo adattandosi ai cambiamenti in atto. FPA ha individuato e analizzato sei dimensioni urbane interessate da processi di innovazione (solidità economica, mobilità sostenibile, tutela ambientale, qualità sociale, capacità di governo e trasformazione digitale), sintesi di oltre 100 indicatori (basati su più di 250 variabili) che, aggregati nell'indice finale ICity Rank, consentono di stilare la classifica finale dei 107 comuni capoluogo.