L’Archivio Storico Diocesano di Trapani, in collaborazione con il CIRCOLO FILATELICO E NUMISMATICO “NINO RINAUDO” di Trapani e la Cooperativa sociale KOINONIA, ospiterà dal 13 dicembre al 6 gennaio presso la sala studio dell’Archivio diocesano la mostra iconografica e filatelica “L’adorazione dei magi nell’iconografia sacra”.
“Saranno esposte due prestigiose collezioni private – spiega la vicedirettrice dell’archivio Stefania La Via - la prima è costituita da santini manufatti dei secoli XVII-XIX raffiguranti l’adorazione dei Magi molti dei quali realizzati con la preziosa e raffinata tecnica del canivet, piccoli capolavori di straordinaria suggestione. La seconda collezione è davvero particolare in quanto unisce tre ambiti collezionistici: la cartofilia, la filatelia e la marcofilia in un “unicum” con caratteristiche di coerenza di immagine, luogo e tempo. Si tratta di una particolare e rara raccolta di Cartoline Maximum (C.M.) aventi sempre come soggetto l’adorazione dei Magi. Le cartoline esposte riproducono l’adorazione dei Magi raffigurata in prestigiosi dipinti, francobollo e annullo apposti sulle cartoline si rifanno al medesimo soggetto. L’esposizione sarà arricchita anche dalla collezione filatelica “Gesù nelle immaginette devozionali: la Natività”.
La mostra verrà inaugurata venerdì 13 dicembre alle ore 17 e per l’occasione resterà aperta al pubblico sino alle ore 19.30.
Interverranno: don Liborio Palmeri, Direttore dell’Archivio e delegato vescovile per la cultura che introdurrà l’incontro con una riflessione sulla figura dei Magi e il valore dell’Epifania; Anna Maria Messina Presidente del Circolo Filatelico e Numismatico “Nino Rinaudo”; Stefania La Via, Vicedirettrice dell’Archivio Storico Diocesano e il collezionista Luigi Strazzeri che illustrerà le particolarità e i dettagli delle opere in mostra.
La mostra sarà visitabile, per il periodo dal 13 dicembre al 6 gennaio, dal lunedì al venerdì (escluso i giorni festivi) presso la sala studi dell’Archivio Storico Diocesano (Palazzo Vescovile, corso Vittorio Emanuele 38 - Trapani) dalle ore 9.00 alle ore 12.00.
Una cartolina maximum è un prodotto filatelico costituito da tre elementi:
LA CARTOLINA: essa deve essere possibilmente di tipo commerciale con dimensioni corrispondenti a quanto indicato nella Convenzione Postale Universale. L’immagine deve presentare la migliore corrispondenza possibile con il soggetto del francobollo.
IL FRANCOBOLLO: deve avere validità postale ed essere apposto esclusivamente sul lato veduta della cartolina.
L’ANNULLO POSTALE: l’illustrazione e il luogo dell’annullo devono rifarsi in modo diretto al soggetto del francobollo e della cartolina. La data dovrebbe essere il più possibile vicina alla data di emissione del francobollo.
I magi: tra Vangelo, tradizione e simbolo
“Menzionati solo da Matteo, i Magi che cercavano Gesù Bambino erano forse componenti di una casta sacra persiana, esperti di astrologia. Dal vangelo di Matteo abbiamo riferimenti ai tre doni: oro, incenso e mirra – aggiunge ancora Stefania La Via - Il tre ha una forte valenza simbolica, esso indicherebbe le tre razze umane discendenti dai tre figli di Noè. I Re Magi vengono celebrati il 6 gennaio, la festa viene chiamata “Epifania” ossia manifestazione, si tratta infatti della manifestazione, 13 giorni dopo la nascita, del figlio di Dio agli uomini.Le leggenda narra che i resti dei magi furono recuperati da Sant’Elena e portati a Costantinopoli. Nel 1034 le loro reliquie furono trasportate a Milano in un’arca e deposte nella chiesa di Sant’Eustorgio. Nel 1164 durante l’assedio di Federico Barbarossa, le reliquie vennero trafugate e trasportate a Colonia ove per contenerle venne costruita una splendida basilica, l’attuale Duomo della città. Al suo interno uno spazio venne riservato ad una preziosa urna capolavoro dell’oreficeria gotica, ove furono collocate le sante reliquie dei Re. Solo agli inizi dello scorso secolo, dopo vari infruttuosi tentativi per riaverle avvenuti nei secoli precedenti, i milanesi riuscirono ad ottenere una piccola parte delle preziose reliquie che furono riposte nella chiesa di Sant’Eustorgio dalla quale erano state trafugate secoli prima”.