Dov’è Matteo Messina Denaro, dove si nasconde? Se lo chiede mezzo mondo e soprattutto gli inquirenti che gli danno la caccia giorno e notte.
Nelle ultime settimane secondo un collaboratore di giustizia, sarebbe stato nascosto in una cantina del Veneto, mentre solo pochi giorni fa, c’è stato addirittura un blitz all'ospedale di Messina, dove, secondo una segnalazione da parte di alcuni infermieri, un paziente ricoverato al Centro neurolesi di Messina poteva essere proprio il superlatitante che è ricercato dal giugno del 1993.
I militari dell’Arma, coordinati dalla Procura di Messina, hanno fatto irruzione e controllato l’identità di un malato originario di Castelvetrano, come il capomafia ricercato, hanno prelevato un campione di Dna dell’uomo, lo hanno comparato con le tracce biologiche del latitante di cui sono in possesso gli investigatori. Si trattava però di un falso allarme: quello ricoverato era un uomo colpito da ictus un mese fa che nulla aveva a che fare con Matteo Messina Denaro. Non si tratta del padrino trapanese.
Per quanto riguarda l’altro avvistamento di Matteo Messina Denaro in Veneto, a fare la clamorosa rivelazione è stato un collaboratore di giustizia Emanuele Merenda, originario della Sicilia ma soprattutto membro di una organizzazione criminale di stampo mafioso in Veneto portata a galla e smantellata dall'inchiesta sull'infiltrazione della camorra casalese ad Eraclea, nel Veneziano. Secondo il pentito di mafia, il boss dei boss si sarebbe rintanato, ospite di Vincenzo Centineo, in una cantina di un "edificio di colore giallo", che si trova a Campo di Pietra di Salgareda.
Il boss dei boss di Cosa Nostra erede di Totò Riina ha svernato in Veneto, ospite di Vincenzo Centineo originario di Gangi, e finito agli arresti nel febbraio scorso sempre nell'ambito dell'inchiesta sui Casalesi di Eraclea.
Ma sono tantissimi in questi anni gli avvistamenti del boss castelvetranese in giro per il mondo, tutti per la verità da prendere con il beneficio del dubbio. Dalla Tunisia alla Svizzera, dalla Spagna al Venezuela, dove sarebbe stato visto in compagnia di una donna. C'è chi lo ha visto in un ristorante irlandese. Chi passeggiare in un boulevard francese. Chi in una strada inglese. Altri giurano di averlo riconosciuto tra i passanti di un'affollata via nel Nord Italia. E tra i suoi viaggi all’estero ci sarebbe anche New York. Secondo le dichiarazioni rese dall’aspirante collaboratore di giustizia, Giuseppe Tuzzolino, - diceva di avere conservato un hard disk con le foto del latitante, che però non è mai stato trovato - Messina Denaro andava tranquillo e si faceva fotografare come un normale turista, in Spagna, Jugoslavia e Svizzera. Racconti di un uomo, Tuzzolino, che, però, è ritenuto inattendibile.
Oltre ai tanti avvistamenti di Messina Denaro, ci sono poi le dichiarazioni di chi lo avrebbe incontrato e non sono pochi. L’incontro più famoso è quello raccontato dell’ex consigliere comunale di Castelvetrano, Calogero Giambalvo che, mentre gli inquirenti lo intercettavano, disse che si era incontrato con il boss durante una battuta di caccia e lì, commosso, lo avrebbe abbracciato. In realtà, successivamente, Giambalvo disse che aveva millantato l’incontro con Messina Denaro.
Altra intercettazione e altro incontro. Questa volta è Baldassare Di Gregorio, mazarese vicino al boss Vito Gondola - morto qualche anno fa -, che disse di avere giocato a carte con il latitante e che faceva pure il baro, utilizzando un mazzo truccato.
Poi ci sono le tante testimonianze di diversi detenuti, che hanno detto, si sarebbe sottoposto ad intervento in Piemonte o in Val D'Aosta per cambiare volto oppure che si era sottoposto ad un intervento alle corde vocali per cambiare voce.
Altro racconto di un detenuto che avrebbe condiviso la cella con un uomo che gli raccontò di essere in contatto con Messina Denaro che sarebbe stato nel 1995 in Guatemala dove avrebbe fatto un intervento per cambiare le impronte digitali. Mentre nel 2007, lo stesso boss avrebbe acquistato una flotta di pescherecci che non si sa precisamente in quali mari del mondo pescano.