La Regione Siciliana ha terminato la procedura per la gara d'appalto per gli interventi urgenti al porto di Marsala, che sta cadendo a pezzi. Sono lavori per 800.000 euro, che dalla Regione vengono presentati come una sorta di rifacimento del porto, ma che in realtà servono solo a mettere qualche pezza qua e là in un'infrastruttura totalmente abbandonata.
L'assessorato regionale alle Infrastrutture ha completato la gara d'appalto per i lavori di risanamento del Porto di Marsala. Ammonta a oltre 800mila euro l'importo dell'opera - aggiudicata questa settimana a un'impresa del Catanese - che prevede il completamento della barriera curvilinea del porto e la riqualificazione della retrostante calata.
Poco più di quattro mesi fa era stato completato dal Governo Musumeci l'iter della progettazione esecutiva. Ha espresso soddisfazione il presidente della Regione Nello Musumeci: «Andiamo avanti a passo spedito - ha dichiarato - verso il raggiungimento di uno degli obiettivi del mio Governo, la messa in sicurezza e il completamento del Porto di Marsala». In realtà, ripetiamo, la gara in questione è solo una piccola parte di un progetto più ampio.
Aggiunge l'assessore alle Infrastrutture Marco Falcone: «Avevamo preso l'impegno ad accelerare su un'opera che Marsala attende da anni e così è stato. Entro l'anno prossimo la Sicilia occidentale, un territorio a grande vocazione marittima e turistica, potrà contare su un'infrastruttura portuale finalmente moderna ed efficiente».
Speriamo.
In realtà sul porto c'è in ballo il progetto della Myr di Massimo Ombra, sparita nel nulla. E poi c'è il grande mistero del progetto per decine di milioni di euro, per la messa in sicurezza del porto, che è stato abbandonato dall'Amministrazione Comunale e non ha ricevuto la Valutazione di Impatto Ambientale (qui il nostro articolo).