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08/12/2019 09:37:00

"Forte terremoto in Sicilia, non sappiamo quando". La terra trema nella notte a L'Aquila

 Un terremoto disastroso in Sicilia. Lo prevedono gli esperti. Quando, però, purtroppo, non è dato di saperlo. 

Per il vulcanologo Mario Mattia dell’Ingv «è realistico pensare che arriverà, ma non si può prevedere». L’esperto ha spiegato a Il Messaggero: «Non c’è dubbio che ci sarà un terremoto catastrofico in Sicilia orientale simile a quello del 1693 ma è ovvio che non possiamo dire quando si verificherà».

Prima di essere rasa al suolo nel 1963, Catania era stata già distrutta nel 1189. Non essendo cambiata la geologia della zona, così come gli sforzi a cui sono sottoposte le faglie, per l’esperto dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia «è realistico ed ovvio pensare che altri eventi sismici importanti si verificheranno». Il terremoto del 1990, che causò 13 vittime nella zona di Carlentini, è solo un esempio di ciò che può succedere. Anzi per Mario Mattia quello fu un evento sismico «relativamente piccolo che in altre parti del mondo non avrebbe creato danni». Il vulcanologo ha precisato che lo stesso discorso vale per Ragusa e Siracusa, e le loro province, visto che in questi anni si è edificato in «modo dissennato».

Ma il vulcanologo Mario Mattia non esclude neppure che in futuro possano verificarsi grosse eruzioni. «È il destino di chi vive in queste zone particolari della terra come la Sicilia, la California, alcune zone del Giappone. Convivere, insomma, con questo rischio». L’esperto dell’Ingv, come riportato da Il Messaggero, sottolinea il fatto che «l’impatto di forti terremoti nella realtà siciliana e catanese in particolare sarebbe devastante». E questo anche perché Catania è vulnerabile, visto che è stata sviluppata l’attività edilizia «senza nessun rispetto di criteri antisismici». Infine, sullo stato di salute dell’Etna, Mario Mattia ha spiegato che il vulcano è attivo: «È in una fase abbastanza attiva. I catanesi noteranno questo degassamento da tutti i crateri che significa come il magma sia a livelli molto superficiali». Ma il vulcanologo non vuole fare allarmismo. «Questo fa riflettere su come nei prossimi mesi o anni, ci sarà una eruzione di cui non possiamo prevedere l’entità».

L'AQUILA. Due scosse di terremoto in breve sequenza sono state registrate in provincia de L'Aquila. La prima di magnitudo 3.7 che, secondo un tweet dell'Ingv la scossa è stata registrata alle 22:58 e l'epicentro è stato individuato a due chilometri dal comune di Barete. Una seconda scossa è stata avvertita poco dopo. Secondo l'Ingv la magnitudo è stata pari a 3.4 .