Tornare in Sicilia perle vacanze di Natale non solo costa tanto, ma a volte è impossibile.
E' il caso di una studentessa siciliana, che racconta la sua disavventura.
Doveva tornare in Sicilia, ma ha perso i documenti, e nonostante la denuncia, Ryanair non l'ha fatta imbarcare.
La giovane sta facendo l'Erasmus in Spagna: "Giovedì scorso - racconta a Travel No Stop (qui l'articolo completo) - sono stata vittima del furto del mio portafogli contenente tutti i documenti personali, tra cui la Carta di Identità. Immediatamente ho denunciato il fatto alla polizia. Contestualmente ho cercato di contattare il Consolato Italiano in Valencia per chiedere informazioni, data la mia imminente partenza, ma dopo vari tentativi sono solo riuscita a contattare il numero di emergenza del Consolato di Barcellona, che mi dice che per ubicazione territoriale avrei dovuto rivolgermi agli uffici di Valencia, che però, data la festività della Costituzione spagnola (6 dicembre) e il susseguirsi di sabato e domenica, il primo giorno utile lavorativo sarà lunedì.L’interlocutore del Consolato di Barcellona, mi consiglia comunque di recarmi in aeroporto munita di carta di imbarco, regolare denuncia alla polizia locale e, dato che ne ero in possesso, fotocopia del mio documento di identità. Al mio arrivo in aeroporto, al banco di accettazione Ryanair, pur essendo in compagnia di tutta la mia famiglia, e avendo diversi documenti che attestassero la mia identità, non hanno voluto sentir ragioni e mi hanno impedito di prendere il volo di ritorno assieme alla mia famiglia. Immediatamente, mio padre ha contattato il Consolato di Barcellona, e dopo vari tentativi, gli è stato risposto che il Console Onorario in Valencia non era contattabile per cui non poteva intervenire per risolvere il problema. A questo punto, sono stata costretta a rimanere a Valencia assieme a mio padre mentre mia madre e mio fratello hanno regolarmente fatto ritorno in Italia. Lunedì (oggi, ndr) mi recherò in Consolato a Valencia, per avere rilasciato un documento che mi permetta di prenotare il volo di ritorno, sperando che ci siano posti disponibili nel primo aereo in partenza per Palermo. Da questa esperienza sto traendo delle amare conclusioni: innanzitutto la scarsa empatia e la più totale intransigenza da parte di Ryanair che, anche in considerazione del fatto che mi trovavo insieme alla mia famiglia di ritorno nel mio paese di origine, non ha usato la minima discrezionalità; poi, la totale assenza di assistenza da parte del Consolato Italiano, che a mio parere, sarebbe dovuto intervenire tempestivamente, anche al di fuori degli orari di attenzione al pubblico”.