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23/12/2019 08:24:00

Le due ragazze di sedici anni ammazzate da una macchina mentre attraversavano la strada

 Camilla Romagnoli e Gaia von Freymann, tutt’e due di anni 16, studentesse di terza al linguistico De Sanctis, devono tornare a casa di corsa perché è tardi.

Gaia ha pattinato all’Auditorium, poi ha mangiato un panino con il fidanzato Edoardo alla T-Bone Station di corso Francia, qui ha incontrato Camilla. Sono compagne di banco, abitano vicine, torneranno a casa insieme, e senza perdere tempo, per via della mezzanotte passata.

Cristina, la madre di Camilla, ha già mandato un sms: «Hai visto che ore sono?». Camilla ha risposto: «Tranquilla, sto tornando». Stanno tornando infatti, e di corsa.

Arrivate a corso Francia, al semaforo che sta prima del ponte, trovano il rosso e decidono di passare lo stesso. Scavalcano il guard rail, poi si prendono per mano, corrono, la strada ha tre corsie, va liscia lungo la prima, sulla seconda, quella centrale, una macchina le vede e frena appena in tempo, ma la Renault Koleos che sta superando in terza corsia e che profittando del verde ha appena accelerato, le prende in pieno. Catapultate, volo di molti metri, Camilla da una parte, Gaia dall’altra, volteggiano, ricadono a terra.

Almeno altre tre automobili passano sopra i loro corpi. La Renault Koleos si è fermata, ne scende un giovane di 20 anni. Si chiama Pietro Genovese, ex studente al Mameli, ex rugbysta, è figlio del famoso regista Paolo Genovese, stava andando al Treebar, ad appena due chilometri da lì. Fa su e già tra un corpo e l’altro, sperando che ci sia ancora tempo per aiutare, è bianco come un lenzuolo, è disperato, piange, non fa caso alla pioggia che cade regolare e rende la notte ancora più buia.

È passata da una ventina di minuti la mezzanotte, arriva la polizia e copre i due corpi, dando così alla folla che è accorsa e che adesso si tiene a distanza la notizia che non c’è speranza. Una pattuglia prende in consegna Pietro, lo porta al Policlinico Umberto I per i controlli, risulta positivo sia al test sul consumo di stupefacenti che a quello sull’alcol. Ma potrebbe essere anche poca cosa, le quantità si sapranno oggi. Sui terminali il giovane è segnalato come consumatore abituale di hascisc. Per ora è accusato di duplice omicidio stradale, che in teoria potrebbe portare a una condanna di 18 anni.

La madre di Gaia, giunta sul posto in automobile, non è riuscita a scendere dalla macchina. La madre di Camilla ha detto tempestando di pugni il petto del marito: «Dovevano investire me».