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07/01/2020 06:05:00

Dalla Tunisia a Pantelleria con il windsurf. Campione o truffa?

 E' stata un'impresa sportiva o una truffa? Di certo ha dell'incredibile l'avventura di Hamza Elawras, il ragazzo tunisino che è arrivato a Pantelleria, dalla Tunisia, in windsurf.

A Pantelleria il giovane è arrivato felice, sorride ed esulta nel video che ha postato su Facebook. La vela, una bandana in testa e la maglietta con la bandiera tunisina.


Ora però si trova al centro di accoglienza per minori stranieri di Trapani, e tutti lo guardano incuriositi. Perchè in effetti, quella di questo ragazzo, sarebbe un'impresa unica. Circa 70 chilometri in mare aperto, con il windsurf, per arrivare in Italia partendo da Kelibia. 70 chilometri percorsi il giorno di capodanno, con un mare neanche tanto tranquillo. Sarebbe un'impresa unica, perchè c'è chi ritiene che possa essere una sorta di truffa. Che qualcuno, con un'imbarcazione, lo abbia accompagnato fino ad un certo punto, e poi il ragazzo abbia proseguito da solo, sulla sua tavola, trascinato dal vento. “Amico vado in Italia e adesso sono in mare”, urla da solo in un video che si è girato circondato soltanto dal mare increspato.
A trovarlo è stato un giovane di un bar del porto di Pantelleria, che lo ha visto arrivare all'orizzonte.


La voce si sparge subito sull'isola, e poi in Sicilia, e ancora va sui social. I suoi connazionali scrivono sui social che si tratta di un altro “cervello in fuga”, un “campione scappato a causa dela mala gestione degli pseudo responsabili delle associazioni sportive. Lo vogliono presentare come un fallito che voleva scappare clandestinamente, ma qualcuno che realizza una tale impresa può essere solo un grande sportivo con una mente di ferro”.


Ma la legge parla chiaro. Il ragazzo è un clandestino, come chi, invece, arriva sui barconi, stremati da viaggi infiniti, salvati dalle navi delle umanitarie. E così dall'iniziale gioia e curiosità, il giovane, che ha dichiarato di avere 17 anni, è stato trasferito prima alla Guardia Costiera e poi presso l'ufficio dei Carabinieri dell'isola.

Adesso si trova nel centro di Trapani, dove sta raccontando la sua storia, che è difficile da verificare, ma piena di dubbi. Infatti è molto dura navigare a vista con un windsurf per 70 chilometri. Allora la domanda resta. É un campione, un migrante, o un furbo? Potrebbe essere tutto questo insieme. Fatto sta che a Pantelleria ricorderanno per sempre la storia del ragazzo arrivato dall'Africa con una tavola da surf.