Salvini perde in Emilia, ma il centro-destra vince in Calabria: i governatori delle due regioni sono Stefano Bonaccini e Iole Santelli. I cinquestelle pressoché dissolti.
Salvini sconfitto in Emilia, la Santelli governatrice della Calabria
La Lega e il Pd sono pressoché a pari punti in Emilia con il 31 e rotti per cento dei voti. Per Salvini, data la storia elettorale di quella regione, è un successo, non sufficiente però a fargli conquistare la Regione e dare una spallata al governo. Bonaccini, candidato del centrosinistra, ha raccolto più del 50% dei voti ed è stato eletto governatore. Il capo della Lega dovrà tessere ancora parecchia tela - si direbbe - prima di arrivare alle elezioni politiche anticipate. Il centro-destra, qui, ha avuto il suo punto debole in Forza Italia, che ha raccolto appena il 2,5% dei voti. La Meloni sta oltre l’8 per cento. I cinquestelle, che in Emilia sono nati, hanno raccolto ieri il 3,3% dei voti: in pratica, si sono dissolti.
Il centro-destra ha invece trionfato in Calabria: la Santelli ha raccolto il 59,6% dei voti e primo partito della coalizione è risultato Fratelli d’Italia, con il 13,9% seguito da Forza Italia con il 12,2 e dalla Lega con il 12,1. Il resto dei voti è venuto dalle liste civiche. Il partito più votato è tuttavia il Pd, con il 17% dei consensi. Il centrosinistra, che aveva candidato al posto di governatore l’industriale Filippo “Pippo” Callipo, ha raccolto in totale il 28% dei voti. Anche qui, risultato negativo per il M5s: un 6,9% che non basterà a Francesco Aiello per entrare in consiglio regionale. I grillini avevano preso il 23,3% alle politiche 2018 e il 26,6 alle europee 2019.
#ultimora #EmiliaRomagna, Lucia Borgonzoni al seggio: "Non conosco la nostra candidata ma mi fido di Salvini" - di @Davide_Paolino https://t.co/SJqydaY9YB
— Lercio.it (@lercionotizie) January 26, 2020
Da sottolineare la partecipazione al voto in Emilia, cresciuta rispetto alle ultime elezioni: il 67,67%, oltre il doppio delle precedenti regionali. In linea con le precedenti consultazioni l’affluenza in Calabria, del 44,32%.
Post delle sardine: «“Ora chiudiamo il libro e sporchiamoci le mani. Qualsiasi cosa succeda. Ci vediamo a Napoli, Scampia”, ovvero il luogo simbolo scelto per il loro congresso nazionale il 14 e 15 marzo. La lunga notte elettorale si chiude così. Via dalle tv, ora, dopo settimane di una passerella mediatica che li ha sovraesposti: “La nostra responsabilità è pari a quella che si è assunta ogni persona che oggi si è infilata il cappotto ed è andata a fare una croce da protagonista. È tempo di far calare il sipario e lavorare dietro le quinte”».
Ha vinto @sbonaccini, ha vinto la buona politica che migliora la vita dei cittadini. Ha vinto l’#EmiliaRomagna operosa e solidale, orgogliosa della sua storia, dei suoi valori e del suo stile di vita.
— Giorgio Gori (@giorgio_gori) January 27, 2020
Ma attenzione: Salvini non è un rischio superato, proprio per niente.
Il risultato rilancia il bipolarismo e secondo molti commentatori rende superata la legge proporzionale presentata dal Pd alla Camera. Il voto di ieri, avendo drasticamente ridimensionato la forza grillina, rilancia l’ipotesi di una legge elettorale maggioritaria che permetta il confronto diretto tra i due poli rimasti in campo, quello di centro-destra e quello di centro-sinistra. In questo caso, l’obbligo per il M5s - come si evince da una dichiarazione notturna di Zigaretti - sarà quello di esprimersi (dividendosi?) per uno dei due poli.
Questa notte meravigliosa è dedicata a barbari, razzisti e leghisti. A quelli che "Libereremo l'Emilia Romagna". Ora lo avete capito? L'#EmiliaRomagna e l'Italia non si possono liberare. Perché sono già libere. Da 75 anni. ❤️#EmiliaRomagna2020 #MaratonaMentana pic.twitter.com/nwJiac8JCl
— Lorenzo Tosa (@lorenzotosa) January 26, 2020