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05/02/2020 20:00:00

Sicilia, la sicurezza nelle discoteche imposta da Cosa nostra. 12 persone indagate

Al locale notturno non si chiedevano soldi ma Cosa nostra palermitana imponeva i suoi uomini, come buttafuori, nella gestione della sicurezza in alcuni locali notturni. Sempre di pizzo si sarebbe trattato, però.

L'uomo che aveva il compito di intefacciarsi con la criminalità sarebbe stato Andrea Catalano ritenuto in contatto con i mafiosi di Porta Nuova.

Tra gli indagati Massimo Mulè, uomo d'onore e reggente della famiglia mafiosa di Palermo centro, scarcerato dal Tribunale del Riesame dopo essere stato coinvolto nel blitz “Cupola 2.0” sulla nuova Cosa Nostra e pure scarcerato in questa inchiesta.

Gli altri indagati sono Gaspare e Antonino Ribaudo, Andrea e Giovanni Catalano, Vincenzo Di Grazia, Massimo Mulè, Cosimo Calì, Ferdinando Davì, Emanuele Cannata, Francesco Fazio, Emanuele Tejo Rughoo, Davide Ribaudo.

Prima si mandava qualcuno a provocare risse, poi si andava a trovare il titolare per spiegare che l'unico modo per evitare ulteriori episodi spiacevoli era assoldare i loro addetti alla sicurezza. Da qui l'accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso.