E' stata dissequestrata la nave "Mare Jonio", che pertanto può tornare in mare a salvare vite.
Il tribunale civile di Palermo ha infatti ordinato il dissequestro della nave Mare Jonio, attiva nel salvataggio di migranti nel Mediterraneo centrale e operata dal progetto umanitario Mediterranea.
Mare Jonio era stata sottoposta a sequestro da parte della Guardia di Finanza lo scorso 3 settembre, accusata di avere violato il cosiddetto “decreto sicurezza” voluto dall’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini entrando nelle acque territoriali italiane con a bordo diversi migranti soccorsi nel Mediterraneo. Mediterranea si era difesa dicendo che Mare Jonio era entrata nelle acque italiane solo dopo avere ricevuto l’autorizzazione della Guardia Costiera e aveva definito il provvedimento di sequestro «surreale». Mare Jonio si trova ora nel porto di Licata, in provincia di Agrigento.
"La decisione ripristina finalmente la legalità. La Mare Jonio è di nuovo libera, dopo un sequestro illegittimo durato cinque mesi - dichiara Alessandra Sciurba, presidente dell'associazione Mediterranea Saving Humans - . E, dopo l'archiviazione delle accuse contro il comandante Pietro Marrone e il capomissione Luca Casarini, questo è un altro fondamentale passo verso la cancellazione dal basso dei Decreti Salvini".
Mediterranea lancia a partire da oggi una campagna di raccolta fondi per ritornare in mare. "Il governo attuale - conclude Sciurba - non ha avuto il coraggio di fare politicamente quello che un tribunale oggi ha ritenuto essere l'unica cosa giusta. Adesso vogliamo tornare in mare al più presto, a salvare i profughi di una guerra terribile dall'annegamento e dalle catture delle milizie libiche, a salvarci, insieme alle altre navi della società civile, da scelte criminali e velenose come quelle del rinnovo del memorandum con la Libia".