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13/02/2020 06:49:00

Spaccio di droga a Marsala, undici condanne. Il ruolo centrale delle sorelle Angileri

Quarantasette anni di carcere, con multe per circa 160 mila euro, sono stati sentenziati dal giudice monocratico di Marsala Lorenzo Chiaromonte per undici presunti trafficanti e spacciatori di droga.

La pena più severa è stata per Giuseppe Tinnirello, 30 anni, di Palermo, condannato a sette anni di carcere e 27.100 euro di multa. Tutti di Marsala gli altri condannati: Giusy Emanuela Angileri, di 29 anni, e per Ignazio Monti, di 37, condannati a sei anni e 10 mesi ciascuno, con 26.900 euro di multa a testa, Gisella Angileri, di 34, sei anni e tre mesi, con 26.300 euro di multa, Salvatore Ciaramida, di 33, quattro anni e tre mesi, con 18.300 euro di multa, Salvatore Giorgio Buffa, di 44, quattro anni e due mesi (multa di 18.200), Diana Romina Buffa, di 42, e Marcella Pizzo, di 28,quattro anni (multa di 18000) per ciascuna, Alessia Angileri, di 28, due anni di reclusione e 10 mila euro di multa, Nicolò Titone, di 49, un anno, e Giacomo Catalano, di 57, otto mesi con pena sospesa.

Sono stati, invece, assolti il tassista palermitano Daniele Testagrossa, di 49 anni, e i marsalesi Giuseppe De Marco, di 45 anni, Daniele Marino, di 41, Piero Giovanni Casano, di 52, Vincenza Gerardi, di 55, e Mariana Marino, di 35. Quest’ultima è stata difesa dall’avvocato Duilio Piccione, mentre tra gli altri legali impegnati nel processo ci sono stati Giovanni Gaudino, Francesca Frusteri, Giacomo Frazzitta, Manuela Canale, Salvatore Fratelli, Gabriele Pellegrino. Nel febbraio 2018, in Tribunale, fu il commissario di polizia Carmine Massarelli, che nel 2012, quando era in servizio al Commissariato di Marsala, a spiegare come, grazie ad intercettazioni, telefoniche e ambientali, appostamenti e altre attività, la polizia è riuscita a far luce sul un vasto giro di spaccio di droga. Il commissario Massarelli ha parlato di “ruolo centrale” delle sorelle Angileri, che avrebbero trasformato la loro abitazione nel quartiere popolare di Sappusi in un centro di spaccio. Monitorati anche i viaggi a Palermo per rifornirsi di stupefacenti da smerciare in città.

Tra gli imputati, il volto più noto è quello di Gisella Angileri, in passato più volte arrestata da polizia e carabinieri, che nel gennaio 2015 fu posta ai “domiciliari” per scontare una condanna a 3 anni e 5 mesi per ricettazione e spaccio di droga. Ma ciò nonostante, avrebbe ugualmente continuato a ricevere le visite di parecchi tossicodipendenti ai quali cedeva stupefacenti. E per questo nel giugno dello stesso anno fu arrestata dai carabinieri e rinchiusa in carcere.