Operazione antimafia a Palermo. La Dia, Direzione Investigativa Antimafia, ha eseguito l'arresto di otto persone, componenti della famiglia mafiosa dell'Arenella. Tra gli arrestati i fratelli Gaetano e Pino Scotto, il primo ritenuto coinvolto anche nell'omicidio dell'agente Agostino.
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A Palermo la direzione investigativa antimafia (Dia) ha eseguito un provvedimento restrittivo emesso dal gip nei confronti di otto presunti affiliati alla famiglia mafiosa dell'Arenella, una delle più rappresentative del mandamento di Palermo-Resuttana. Sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa e altri reati. Si tratta dell'operazione denominata in codice "White Shark".
Il boss Gaetano Scotto, 68 anni, dopo la scarcerazione era tornato a svolgere il ruolo di capo della famiglia mafiosa del quartiere Arenella. In manette, per mafia, è finito anche il fratello Pietro, che negli anni Novanta era stato accusato dal falso pentito Enzo Scarantino di avere avuto un ruolo nella strage di via D’Amelio, poi nel 2008 era stato scagionato dal pentito Gaspare Spatuzza. Ora, finisce in carcere pure il figlio di Pietro, Antonino.
Negli ultimi due anni, anche la procura generale di Palermo si è occupata di Gaetano Scotto, il boss è indagato per l’omicidio del poliziotto Nino Agostino e della moglie Ida Castelluccio, trucidati a Villagrazia di Carini il 5 agosto 1989. Scotto è accusato di essere stato mandante ed esecutore del delitto, assieme al capomafia di Resuttana Antonino Madonia, oggi detenuto al 41 bis.