Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
22/02/2020 09:10:00

Riscossione Sicilia, 700 dipendenti in stato di agitazione. Sciopero ai primi di marzo

 700 dipendenti di Riscossione Sicilia manifesteranno ai primi di marzo di fronte Palazzo d'Orléans per chiedere un incontro con il presidente della Regione, Nello Musumeci.

 Lo hanno deciso dopo la convocazione aziendale dei sindacati Fabi, Firts Cisl, Fisac Cgil, Ugl Credito, Uilca e Unisin che hanno incontrato a Catania la dirigenza della società interessata ad un processo di trasformazione avviato da una legge regionale  (Governo Crocetta) che prevedeva il passaggio del personale all'Agenzia delle Entrate-Riscossione. Passaggio non ancora avvenuto perché deve essere concordato tramite un'interlocuzione con il Mef che finora non è mai decollata, lamentando una certa inerzia dell'attuale governo regionale.

«Le notizie forniteci dall'amministratore sono oltremodo sconfortanti», scrivono le sigle sindacali. A rischio pagamento ci sarebbero anche gli stessi stipendi ad oggi garantiti solo fino a giugno. «Abbiamo appreso - aggiungono i sindacati - che anche il bilancio 2019 si chiuderà in utile per quasi un milione grazie al fatto che non saranno pagati Vap e Sistema Incentivante ai dipendenti, né è volontà del CdA, in queste condizioni, di riaprire le trattative».