Il Comitato Civico Orgoglio Castelvetranese e l’Osservatorio delle Associazioni del Belice, hanno deliberato all’unanimità il Manifesto per il Belice, un documento a difesa dell’Ospedale di Castelvetrano fortemente penalizzato dal Piano regionale sanitario. Nel corso dell'assemblea i cittadini belicini appartenenti al Comitato e all'Osservatorio intendono proclamare lo Stato di Agistazione.
"Al fine di determinare le opportune azioni di lotta popolare idonee - srivono i responsabili - alla difesa dell’ospedale della Valle del Belice dal proditorio attacco del potere politico volto al declassamento della stragrande parte dei reparti e al trasferimento di altri".
Gli organizzatori comunicheranno tutte le iniziative di lotta popolare che l’Assemblea Generale determinerà opportunamente al fine di ottenere la rimodulazione del Piano territoriale sanitario dell’assessore Ruggero Razza. Qui di seguito il Manifesto:
MANIFESTO IN DIFESA DELL’OSPEDALE DEL BELICE
Approvato il 14 febbraio 2020
Il diritto costituzionale alla salute dei cittadini della Valle del Belice è minacciato da un atto politico regionale del 2019 già pubblicato nella G.U.R.S., che prevede il trasferimento di reparti operativi del Presidio di base di Castelvetrano e il declassamento di reparti da complessi a semplici.
A ciò si aggiunga l’Atto aziendale predisposto dalla Direzione generale dell’ASP di Trapani, in esecuzione della volontà politica dello smantellamento dell’ospedale del Belice, in attesa di definitiva approvazione assessoriale.
°
Per effetto del Piano di riordino territoriale sanitario regionale, nella provincia di Trapani è l’unico ospedale che perde posti letto (da 130 dell’attuale condizione, il piano assessoriale Razza ne voleva eliminare ben 44, con la modifica ottenuta dai sindaci del Belice viene limitato inutilmente il danno a 116 posti letto) e quindi sotto il limite del parametro imposto dalla Legge Balduzzi che prevede 120 posti letto per un ospedale di base come quello di Castelvetrano.
Con il Decreto Balduzzi a regime normativo, l’ospedale di Castelvetrano non ha più le carte in regola e verrà ulteriormente smembrato a favore dei DEA di primo livello viciniori.
TRASFERIMENTO DI REPARTI EFFICIENTI
Con danno erariale per l’abbandono delle strutture e i costi dei trasferimenti
Intanto il reparto di terapia intensiva di Rianimazione se ne andrà via, così come Oncologia, Anatomia patologica, Ginecologia, Pediatria, Farmacia ospedaliera, Direzione sanitaria (vedi scheda formale alla pag. 158 GURS).
Seguiranno le stesse sorti di Chirurgia plastica oramai da tempo trasferita a Marsala.
DECLASSAMENTO DI REPARTI
Vediamo che dei reparti a struttura complessa che possiede attualmente l’ospedale di Castelvetrano, passano a strutture semplici:
• Chirurgia generale passa a dipartimentale semplice;
• Ortopedia, che sarà fagocitata dal futuro costruendo ospedale di Alcamo;
• Ostetricia e ginecologia che sarà trasferita;
• Terapia intensiva di Rianimazione sparisce vanificando il collegamento con la dialisi, abbandonando la stanza d’isolamento (unica in tutta la provincia di Trapani) a pressione negativa per pazienti a rischio infettivo come l’Ebola, H1N1 e il CORONA VIRUS; con danno erariale;
• Oncologia prevista come semplice sparisce, compresa la camera bianca per l’asetticità dei farmaci oncologici che rimarrà abbandonata con danno erariale;
• La FARMACIA ospedaliera sparisce;
• La DIREZIONE SANITARIA sarà affidata all’Ospedale di Mazara del Vallo che, nei sei anni di lavori di restauro dell’edificio, è stato integralmente ospitato nell’edificio ospedaliero di Castelvetrano;
• Sospeso sine die il concorso a primario del reparto di Rianimazione.
Risultato del miglioramento dei servizi sanitari del piano di riordino dell’assessore Razza che i reparti a struttura complessa (reparti autonomi con un proprio primario e propria gestione economica) rimangono solo in tre:
• Pronto soccorso;
• Medicina generale mantenuta struttura complessa;
• Cardiologia mantenuta struttura complessa.
Il piano politico di riordino della rete ospedaliera dovrebbe mirare a migliorare l’offerta sanitaria sul territorio, ma in effetti esso agisce migliorando solo alcuni territori a discapito di altri, come il nostro che viene pesantemente penalizzato.
Come può l’assessorato regionale migliorare l’offerta sanitaria territoriale smembrando un ospedale costato 75 miliardi di lire, posto al centro di un territorio così ampio e difficoltoso geograficamente come l’intera Valle del Belice e costruito a seguito del terribile sisma del 1968, per dare assistenza sanitaria a circa 100.000 abitanti di un territorio a vocazione e pericolo sismico incombente?
Basti analizzare la scheda del Presidio di base del Vittorio Emanuele II (visto che così dobbiamo ancora anacronisticamente chiamarlo, nonostante la ignorata richiesta formale del Comitato Orgoglio Castelvetranese di cambio di intestazione a ospedale Valle del Belìce appoggiata da 9.000 sottoscrizioni di cittadini del dicembre 2018) alla pagina 158 della G.U.R.S. del 9 febbraio 2018, per rendersi conto che il Piano assessoriale ha irragionevolmente favorito altri territori a discapito di quello belicino.
Vogliamo pensare che i sindaci di Partanna, Santa Ninfa, Gibellina, Poggioreale, Montevago, Campobello e poi anche di Salemi e di Salaparuta hanno messo in campo tutto il loro peso territoriale e politico nell’interesse della propria gente.
Abbiamo la certezza che finalmente l’intero territorio del Belice abbia preso posizione sul tema del servizio sanitario ai cittadini e tanti Comuni hanno deliberato in difesa dell’ospedale Valle del Belice. Così come è accaduto che l’unità di intenti derivante dagli atti deliberativi col Consiglio Intercomunale aperto dell’11 gennaio 2020 al Circolo Gioventù di Castelvetrano, ha determinato una forte e decisa reazione istituzionale e popolare affinché la voce dei cittadini castelvetranesi incarnata dal Comitato Orgoglio castelvetranese e dall’Osservatorio delle Associazioni e finalmente da tutti gli organismi politici elettivi dell’intera Valle, possa alzarsi forte organizzando una grande manifestazione popolare di piazza per lanciare l’importante messaggio che la volontà popolare e politico-territoriale della nostra zona sismica intende opporsi fermamente alla politica assessoriale regionale demolitiva del presidio ospedaliero del Belice.
Comitato Civico Orgoglio Castelvetranese Osservatorio delle Associazioni del Belice