Processioni per chiedere a Dio che faccia piovere sono sfilate a Carini (Palermo), chiesa degli Agonizzanti, a Gibellina e a Poggioreale (in provincia di Trapani) portando a spalla la statua di Sant’Antonio da Padova protettore degli agricoltori, a Bilici (Caltanissetta), dopo una messa ad petendam pluviam, non solo con Sant’Antonio, ma anche col Crocefisso.
Monsignor La Placa racconta al Corriere della Sera: «Durante l’omelia ho detto che non è un rito magico o una superstizione. Per prima cosa chiediamo al Signore che ammorbidisca il nostro cuore con la pioggia della sua grazia. Tutto si rifà sempre a una catechesi che mira soprattutto a far crescere la fede delle persone».
«Sono pratiche rituali – spiega Fabio Lo Verde, docente di sociologia all’Università di Palermo – che hanno fondamentalmente l’obiettivo di fare comunità attorno a un problema».