Resta in carcere l'ex deputato regionale Paolo Ruggirello.
Per la seconda volta, infatti, il gip ha respinto l’istanza di scarcerazione presentata dai legali dell’ex deputato regionale del Pd Paolo Ruggirello, arrestato e rinviato a giudizio con l’accusa di associazione mafiosa.
Il processo a suo carico comincerà l’8 aprile davanti al tribunale di Trapani. L’ex parlamentare è in carcere da marzo 2019. E’ stato arrestato nel’ambito di una indagine coordinata dal procuratore aggiunto di Palermo Paolo Guido e dal pm Gianluca De Leo, insieme ad altre 24 persone ritenute organiche ai clan trapanesi legati al boss latitante Matteo Messina Denaro. Dall’inchiesta è emerso che la mafia offriva voti e i politici ricambiavano pagando oppure sostenendo gli affari dei boss.
Ruggirello è accusato di essere “a disposizione” di Cosa nostra. Per lui le cosche trapanesi, legate a Matteo Messina Denaro, si sarebbero spese in almeno due occasioni elettorali: alle regionali del 2017 e alle politiche del 2018 alle quali Ruggirello si era presentato per il Senato. L’ex parlamentare ha ammesso di aver incontrato il boss trapanese Piero Virga, ma ha sostenuto di non aver saputo, prima dell’incontro, che il capomafia sarebbe stato presente. Dopo l’interrogatorio di garanzia aveva chiesto al gip la revoca del carcere e la sostituzione coi domiciliari, ma il giudice aveva respinto l’istanza, definendo “inverosimili” le spiegazioni fornite.