Aveva anche i biglietti da visita sui quali campeggiava la scritta “Architetto”, ma in realtà non si sarebbe mai laureato e di conseguenza non figura tra gli iscritti al relativo Ordine professionale.
A scoprirlo, a sue spese, è stato un marsalese (G.M.A.) che alla fine del 2016 si era rivolto dandogli l’incarico di progettare due villette su un terreno di sua proprietà nell’immediata periferia di Marsala.
Villette dove sarebbero dovute andare ad abitare le due figlie. Nell’arco di circa tre anni, il falso architetto si sarebbe fatto consegnare dallo sfortunato cliente 3900 euro, senza però, di fatto, poter adempiere al suo compito.
Anche se gli consegnò persino una copia di una “richiesta di permesso di costruire” che all’Ufficio tecnico del Comune risulterebbe essere “inesistente”. Sul documento, evidentemente falso, un numero di iscrizione all’Ordine degli architetti che G.M.A. scopre essere quello del fratello del falso architetto. E così, adesso, dopo avere scoperto che il soggetto a cui si è rivolto non è iscritto all’Ordine degli architetti, anche si spaccia come tale, il cliente si è recato in Procura per presentare una denuncia-querela, in cui ipotizza i reati di truffa ed esercizio abusivo della professione. Estendendo la volontà querelatoria anche “a tutti coloro che dovessero risultare coinvolti dalla narrazione dei fatti”. A distanza di oltre tre anni, alcuni giorni fa G.M.A. ha iniziato a sospettare di essere stato truffato dopo una serie di “strani e continui rinvii” da parte del “sedicente architetto”, che nel frattempo si sarebbe reso irreperibile, sia allo studio che al telefono. Al cliente aveva pure detto di avere incaricato un ingegnere per l’elaborazione dei calcoli necessari per presentare i due progetti al Genio civile, ma l’ingegnere sarebbe cascato dalle nuvole, affermando di non aver fatto alcun calcolo perché non ha ricevuto alcun incarico.