Di Rossana Titone - C’è una retorica in tutta questa emergenza, una retorica che mi piace, che è vera, che ci ricorderemo anche quando la tempesta di ghiaccio sarà finita: non siamo vuoti a perdere.
Non siamo padroni del nostro tempo, siamo degli illusi se pensiamo questo.
Abbiamo a disposizione uno spazio, che possiamo guidare, riempire, cercare. Ma non è uno spazio che ci appartiene del tutto.
Come ora, come adesso.
E tutto quello che ogni giorno sembra una routine, una prassi, una scemenza, una minchiata, apparirà eccezionale tra qualche mese.
Se la pandemia da Coronavirus non ci avrà insegnato nulla, tornando ad essere i cinici di un tempo sovraffollato dalla superficialità, allora non avremo speranza.
In quel tempo nuovo, che scriveremo con inchiostro prezioso, non concederemo spazio alla malinconia delle occasioni perdute, non lasceremo che il manifesto della debolezza sia il nostro mantra, che esista una bellezza senza anima.
Avremo un modo diverso di sentire.
Sentire, sfiorando l’altro, con la capacità di Essere senza apparire. I vuoti di adesso vanno riempiti con la semina di un periodo fertile che verrà.
Sentire le vibrazioni che ci arrivano, senza farci travolgere da una quotidianità che ci relega a quasi automi.
Troppo impegnati, presi dal rumore…
Riprendiamo la capacità di sentire noi stessi, la natura, di annusare le vibrazioni che arrivano da altrove.
Fatevi pervadere dal desiderio di fare le cose al meglio, siate pionieri di un viaggio che oggi inizia dai vostri divani e domani vi potrà portare in giro per il mondo.
Lo so, non è facile.
Mi addormento ( dormo pochissimo) e mi sveglio con lo stesso pensiero di tutti voi.
Siamo una catena umana che per la prima volta riesce a tenersi per mano.
Stiamo attraversando un cambiamento, giorni rarefatti in cui possiamo leggere, studiare, creare, imparare, ballare.
Non abbiamo bisogno di deliri, torneremo ad essere lucenti, rivoluzionari e alternativi.
Quando tutto questo sarà finito la nostra primavera schiuderà fiori dai colori rari e preziosi, un arcobaleno colorerà le nostre vite, daremo peso a qualunque suono e perdono.
Avremo cura degli affetti, quelli veri. Avremo cura di essere noi, senza filtri, con le imperfezioni di cui gode ogni essere umano. Saremo noi a dare un senso al tempo che scorre senza farlo scivolare via…
La ricerca faticosa sarà quella di imparare che la sottrazione delle cose da vigore alla selezione.
Abbiate la pazienza di aspettare il tempo nuovo, poi con coraggio scegliete i colori da indossare.
Il risveglio ci sarà, solo allora non ci saranno più notti senza sogni.