Proprio oggi Signore?
Chiuso la fragilitá mi tiene nel deserto
Della mia casa: cinque stanze vuote
Ove nessuno parla e il sole picchia forte sui vetri.
E tu vieni a dirmi che c’è un tempo per ogni cosa.
Ma dov’è il mio tempo e il tempo di mio figlio
Rimasto a Londra con un bambino innamorato del suo gioco
E delle sue favole narrate la sera
dopo un giorno vissuto nell’attesa di un altro giorno
che lo porti dove tutto è fragile e lo scirocco canta litanie di fuoco?
Vorrei abbracciarti mio Signore
Ma questo è il tempo dell’ astenersi e misurare metri di distanza
Anche fra noi.
Torna domani Signore, quando terremo in mano
Un segno di vittoria e cominceremo a gridare come pazzi.
E tu grida con noi
vogliamo un Dio pazzo come noi.
Franco D’Amico – 15 marzo 2020