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01/04/2020 08:55:00

E' morta la donna che era venuta dal nord in Sicilia nonostante il coronavirus

 E' morta la donna che era venuta dalla Lombardia in Sicilia, prendendo due aerei e un taxi fino a Modica, nonostante avesse contratto il coronavirus. La vicenda aveva fatto molto discutere, tanto che il Sindaco di Modica aveva denunciato il caso in un video (ne abbiamo parlato qui). A dare notizia della morte è ll Mattino di Padova, che ricostruisce la vicenda.

Si chiamava Teresa Tirella, aveva 74 anni ed è deceduta domenica all’ospedale di Modica, prima vittima di coronavirus del Ragusano. E' la pensionata la cui storia era stata resa nota dal sindaco di Modica con un post su Facebook, in cui accusava la donna di essere partita positiva e febbricitante da Pavia, di aver preso due aerei (Milano-Roma e Roma-Catania) e un taxi da Catania a Modica, contravvenendo al decreto e mettendo a repentaglio la salute di altre persone.

Una ricostruzione che la famiglia della pensionata respinge con fermezza: «Mia mamma accudiva due anziani cugini ciechi e, quando una zia non poteva, dava una mano anche ai suoi anziani genitori, ancora vivi. È partita da Pavia che aveva solo un po' di catarro, una condizione frequente, spesso ne soffriva». Si sfoga così Laura Sarta, figlia della donna, che vuole fare chiarezza sulla denuncia del sindaco Abbate. Il primo cittadino, il 24 marzo, aveva sostenuto pubblicamente l’irresponsabilità dell’anziana, arrivata il 22 da Pavia, a suo dire, dopo «essere scappata dalla quarantena». Ma la verità, secondo la figlia è tutt’altra e la racconta.

«Mamma era venuta da me a metà febbraio perchè aveva una infiammazione alla spalla e aveva bisogno di essere aiutata. Nel frattempo qui è scoppiato l’inferno. Noi viviamo in un paese in provincia di Pavia. Pian piano si è ripresa e ha iniziato a essere nuovamente autonoma. Sentiva il bisogno di tornare a casa sua, del suo medico per i piani terapeutici. Aveva problemi di salute, soffriva di obesità, diabete ed era cardiopatica. Ha ancora i suoi genitori vivi; aveva il desiderio di stare vicino a loro, la zia che li accudisce era stata male, voleva dare una mano».

Allora, quale iter ha seguito la famiglia? «Abbiamo prenotato prima un volo che è stato annullato, poi alla fine ne abbiamo trovato un altro. Premetto che non c’erano ancora le restrizioni che impediscono di uscire dai comuni di appartenenza, ma era possibile rientrare nella propria residenza. Mia madre non era in quarantena. Non lo eravamo nemmeno io, mio marito o mio figlio. E tutte le informazioni sono state verificate dalla polizia di Malpensa e sui controlli effettuati è intervenuto anche Claudio Pulvirenti, direttore per la Sicilia dell’Usmaf . Mia madre non aveva febbre. Voglio anche aggiungere che qualcuno ha detto che poteva avere coperto i sintomi con la Tachipirina. Mi hanno spiegato che se fosse stata alterazione della temperatura da coronavirus, la febbre sarebbe risalita in alcune ore. Non è stato così. Mia madre stava bene».

La donna, quindi, era partita verso "normalmente" la Sicilia. «Ero terrorizzata dal fatto che si potesse ammalare. Abbiamo avvisato Protezione civile e il Comune di Modica, ho registrato mamma con il format di "Costruire salute" della Regione Sicilia e ho avvisato il suo medico due giorni prima che partisse. Non stava scappando. Se avessimo avuto qualcosa da nascondere non avremmo avvisato nessuno».

Fatto sta che le condizioni della donna, una volta arrivata a Modica, precipitano piuttosto velocemente. Cosa può essere successo? «Non lo sappiamo, mamma era anziana, la maggior parte del tempo stava seduta, non abbiamo notato altri sintomi se non il catarro che è per lei una condizione cronica. Ci hanno detto che il virus probabilmente era latente dentro il suo corpo per tanti giorni, ed è scoppiato improvvisamente in modo violento e aggressivo procurando immediati problemi respiratori, tanto che è stata subito intubatata. Ho fatto curare per vent’anni mia madre negli ospedali di Pavia, non l’avrei mai mandata a Modica se fosse stata male».

La famiglia, quindi, insiste su questo punto: tutte le procedure erano state seguite. «Abbiamo fatto tutto quanto era previsto fare. Noi, a differenza del sindaco di Modica, abbiamo tutte le carte in mano, quello che dico è documentato. Ci hanno detto più volte che le procedure erano corrette. Ho persino mandato un messaggio al tassista per avvisarlo che mia mamma proveniva dal nord e mi ha risposto che non ci sarebbe stato alcun problema. Al sindaco di Modica rimprovero il fatto che abbia lanciato delle accuse in un video pubblico senza avere verificato nulla. Questa che ho raccontato è la nostra verità, ed è documentata. Quanto a noi, siamo in isolamente responsabile: nessuno ce lo ha chiesto, ma siamo in malattia su consiglio del nostro medico».