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10/04/2020 16:40:00

Coronavirus, ANSO: "In Sicilia si pensino urgenti forme di sostegno per le testate online"

Un sostegno, concreto, ed urgente, alle testate giornalistiche on line. E’ la richiesta di Anso, l’Associazione Nazionale della Stampa Online, al governo regionale siciliano e all’Ars.

“L’emergenza che stiamo vivendo - afferma il presidente Marco Giovannelli - mostra, qualora ce ne fosse bisogno, l’importanza dell’informazione on line, che, quando è svolta con professionalità, argina le fake news, promuove le buone prassi ed aggiorna correttamente lettori e cittadini. Questo apporto è ancora più concreto in Sicilia, dove le testate on line sono cresciute di numero e di qualità, e hanno rapporti consolidati con le loro comunità di riferimento”.

Ma tra i settori a rischio, in questo periodo di emergenza, l’editoria è proprio quello più debole e meno sostenuto. “Tutte le testate on line lavorano in condizioni precarie, in questi giorni, perché sono state annullate importanti commesse pubblicitarie, o, nonostante l’aumento di lettori e pagine viste, sono diminuiti, anche dell’80% gli introiti - continua Giacomo Di Girolamo, direttore della testata siciliana Tp24.it e componente del direttivo Anso -. Ciò nonostante, i giornalisti e gli editori continuano con passione e abnegazione il loro lavoro, ma è importante che le istituzioni diano un segnale”.

E’ per questo che Anso proporrà una serie di misure, facilmente attuabili, per venire incontro a questo momento di emergenza. Ma aggiunge anche delle richieste specifiche per le istituzioni siciliane, a cominciare dalla pianificazione di campagne pubblicitarie istituzionali programmate non a pioggia, come purtroppo avvenuto spesso in passato, ma secondo criteri verificati di posizionamento nel calcolo dell’audience fatto da enti terzi, come Google Analytics.

“Non c’è molto tempo - conclude Di Girolamo - il sacrificio dei giornalisti di piccole e grandi testate on line non potrà durare molto. Si rischia di fermare l’attività di testate ormai più che decennali, e di impedire ai siciliani l’accesso ad un’offerta informativa varia e approfondita, un servizio essenziale per la popolazione”.