Il gip del Tribunale di Palermo Claudia Rosini, accogliendo l’istanza avanzata degli avvocati Salvino Pantuso e Vincenzo Giambruno, ha disposto gli arresti domiciliari con obbligo di braccialetto nei confronti di Lucio Lutri, 60 anni, funzionario dell’assessorato regionale all’Energia ed ex maestro venerabile della loggia massonica “Pensiero e azione” del Grande Oriente d’Italia, fermato con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito della maxi inchiesta Halycon – condotta dai carabinieri del Ros e della Compagnia di Licata – che avrebbe fatto luce sui legami tra Cosa Nostra, imprenditoria e massoneria.
Lutri si trovava in carcere dall’estate scorsa quando scattò il blitz. Si trova in regime di arresti domiciliari - riporta GrandangoloAgrigento -. Alla base del provvedimento di scarcerazione l’emergenza coronavirus, la sospensione sia dal servizio che dalle logge e la notifica della chiusura delle indagini preliminari che ha riguardato anche altre venti persone oltre lo stesso funzionario regionale.
Secondo l’impianto accusatorio Lutri avrebbe messo a disposizione della cosa mafiosa di Licata, e in particolare del boss Giovanni Lauria, le sue conoscenze nell’ambito della massoneria intervenendo per la risoluzione di questioni tra le più variegate dal settore dell’agricoltura al settore finanziario bancario sanitario ovvero persino giudiziario