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21/04/2020 20:00:00

Coronavirus, Vincenzo Figuccia (UDC): "Nessuno parla e si occupa dei bambini. Per loro è un periodo traumatico"

Il deputato dell'UDC all'Ars Vincenzo Figuccia, interviene con una nota sul fatto che nessuno si sta occupando come si dovrebbe dei bambini che vivono in maniera traumatica questo periodo di isolamento forzato.

"La pandemia che stiamo vivendo è un periodo particolarmente difficile per la vita dei bambini - si legge nella nota di Figuccua -. Sono infatti i più piccoli a risentire maggiormente gli effetti della quarantena da un punto di vista emotivo e psicologico. L’interruzione delle normali attività, l’improvvisa separazione dai compagni di scuola, la paura stessa del virus, possono infatti innescare traumi che è compito dei genitori mitigare con il supporto della scuola e delle altre agenzie educative".

 "Nessuno parla dei bambini, molti di loro stanno vivendo un periodo traumatico causato dalla negazione del diritto all’apprendimento, al movimento ed alla socializzazione - continua il deputato -. Ormai che ci avviamo alla fase due in cui la comunità deve ripartire in sicurezza per ricostruire, risulta prioritario tenere conto che bisogna restituire la normalità ai bambini per evitare regressioni ed inceppamenti nei delicati meccanismi della loro crescita. I bambini meritano un’attenzione particolare poiché rappresentano il futuro. Per tali motivazioni, chiedo al presidente della Regione e agli assessori alla Famiglia e alla Formazione di realizzare delle iniziative affinché vengano predisposte misure d’intervento per garantire a tutti i bambini e agli adolescenti il diritto allo studio, al gioco e al movimento".

"Sarà indispensabile attivare nuove forme di aggregazione che consentano insieme di coniugare la dimensione pedagogica con quella del sostegno alle abilità scolastiche - conclude Figuccia - non solo attraverso il supporto delle nuove tecnologie ma anche creando nuove aree verdi a misura di bambino in ogni quartiere delle aree metropolitane, a partire da Palermo e all'interno di ogni piccolo e grande comune, garantendo al contempo la sicurezza di tutti attraverso l’obbligo di test sierologici rivolti agli educatori".