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23/04/2020 08:09:00

In Sicilia la Regione non riesce a sbloccare le domande di cassa integrazione

 Moriremo non per il virus, ma per la burocrazia.

In Sicilia la Regione non riesce a sbloccare le domande per la cassa integrazione in deroga. Per questa misura di sostegno alle piccole imprese, infatti, serve l'autorizzazione all'Inps dalla Regione. 

Pratiche passate, fino ad ieri: zero. Oggi dovrebbero partire i primi provvedimenti. 

“Nonostante la costituzione di una task force di ben 138 persone istituita dalla Regione Siciliana per esitare le pratiche, ad oggi la mancata erogazione della cassa integrazione in deroga per l’emergenza coronavirus è l’ennesima costatazione di come il sistema burocratico amministrativo abbia compiuto l’ennesimo flop, infatti neanche uno degli assegni ai 135 mila lavoratori delle 33 mila aziende che ne hanno fatto richiesta è stato ancora emesso. Ancora nessuna pratica dalla Regione e trasmessa all’Inps, che a sua volta dovrà lavorare ogni singola pratica senza alcuna certezza sui tempi”. Così in una nota Confapi Sicilia, che si associa alla denuncia dei sindacati dei lavoratori.

"Dalla prossima settimana, gli uffici lavoreranno da 2.000 a 2.500 decreti al giorno, tutti trasferiti in rigoroso rispetto cronologico". Lo dichiara l'assessore regionale al Lavoro Antonio Scavone, che aggiunge: "Ogni pentagramma ha le sue note, nel pentagramma della politica spesso le note sono la polemica. Alcune volte anche fuoriluogo. La Cassa integrazione in deroga è un'opportunità che viene data alle piccole aziende, alle aziende private con meno di cinque dipendenti, in alcuni settori. Rispetto a questo ambito, la Sicilia ha giocato una partita non solo importante e rigorosa, ma anche attenta e ricca di risultati".

Per prima cosa la Regione ha cercato le risorse: la prima tranche ha superato i 108 milioni di euro, la seconda i 100 milioni di euro e complessivamente ci saranno a disposizione 300 milioni di euro, per una platea di percettori che dovrebbe superare le 220mila persone. "Siamo partiti - conclude Scavone - con un sistema molto attento, con una piattaforma informatica. Abbiamo verificato le procedure, le abbiamo semplificate, oltre a incontrare oltre cinquanta tra organizzazioni sindacali, datoriali e anche professionali. Abbiamo risposto come Regione a circa 800 mail nel weekend che ha preceduto l'avvio della Cassa integrazione in deroga. Proprio in queste ore con l'Inps abbiamo integrato i sistemi informatici, quindi nessuna polemica sui sistemi che non dialogano".

“Leggo sbigottito le parole dell’assessore regionale Scavone, che sbandiera di aver fatto un ‘ottimo lavoro’ sulla cassa integrazione per i lavoratori siciliani. A questo punto Scavone mi dica dove mandargli le centinaia di messaggi che ricevo ogni giorno da parte dei lavoratori disperati, che non hanno incassato il becco di un quattrino ancora oggi. Ci vuole davvero coraggio a fare queste dichiarazioni, visto che la Sicilia è l’unica regione a non aver trasmesso ancora i dati all’Inps per la cassa intestazione in deroga!”.Lo afferma il viceministro Giancarlo Cancelleri.

“In una cosa - continua Cancelleri - ha ragione Scavone, la Sicilia è davvero l’unica regione, ma non, come sostiene lui, a non aver avuto problemi, bensì a non aver dato un solo euro di cassa integrazione agli oltre 200 mila siciliani che ne hanno diritto. In questo momento di grande crisi questo è un delitto, visti soprattutto gli sforzi del governo nazionale per abbattere i tempi lunghi, tempi che purtroppo sono stati vanificati dal governo Musumeci. La regione Lazio, per esempio, già il 2 aprile ha inviato le prime pratiche all’INPS e in questi giorni i primi lavoratori stanno ricevendo la cassa integrazione. In Sicilia, nella più rosea delle previsioni, i lavoratori vedranno i primi soldi il 15 maggio, con un mese di ritardo, è una vergogna”.

“Le scuse - conclude il viceministro - l’assessore le vada a raccontare ai lavoratori, che dovranno aspettare ancora settimane per ricevere la cassa integrazione per colpa di un comportamento da incapaci. E questa è una vergogna che non fa rima con polemica, fa solo rima con incompetenza. Consiglio all’assessore di evitare di arrampicarsi sugli specchi e di sbrigarsi. E magari lo faccia anche in silenzio, visto che farebbe bene, considerate le lungaggini, ad usare una maschera più che una mascherina”.


Sulla cassa integrazione interviene anche il Coordinamento regionale di +Europa: “Delle quasi 133 mila richieste di Cassa integrazione in deroga, ad oggi, nessuna è stata pagata. I ritardi rischiano di acuire una situazione già al limite. Siamo consapevoli che a fronte della metà della popolazione di una regione come la Lombardia e con un quarto delle imprese in meno, la Sicilia ha avuto il doppio delle domande di cassa integrazione in deroga. Capiamo pertanto le difficoltà della Regione a far fronte alle 133.000 richieste inoltrate e la difficoltà di gestione anche con Inps. Abbiamo richiesto stamane alla Regione Siciliana di accelerare ulteriormente l’iter, anche con l’individuazione di risorse umane aggiuntive da destinare al servizio, e siamo confortati circa il nostro intento dal confronto odierno che si è tenuto tra il nostro esponente Fabrizio Ferrandelli ed il Vicepresidente della Regione Gaetano Armao che ha ben presente la questione".

“Credo che l’accordo recente con ABI consentirà una accelerazione grazie l’anticipo delle somme da parte delle banche così come l’invio ad Inps delle pratiche nell’ordine di 1000 alla volta. Risultato non secondario - commenta Fabrizio Ferrandelli - se consideriamo che Inps richiedeva la lavorazione una ad una. "Siamo convinti che essere sinergici, oggi, sia l’unico strumento per poter fronteggiare una crisi che colpisce tutti. La politica deve poter fornire risposte celeri e concrete e noi continueremo a essere presenti sui temi e sulle proposte, come pungoli, ma mai disconoscendo le difficoltà di chi gestisce per la prima volta situazioni di queste dimensioni”.