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24/04/2020 04:25:00

Verso la canonizzazione di Mons. Cognata. La felicità del vescovo di Trapani

 “A nome del clero, della vita consacrata e di tutto il popolo di questa diocesi desidero manifestare sentimenti di grande gioia per la conclusione del ‘Calvario’del nostro fondatore”.

Con queste parole il vescovo di Trapani Pietro Maria Fragnelli esprime la vicinanza dell’intera comunità diocesana a suor Grazia Benghini, madre generale delle suore Salesiane oblate del Sacro Cuore di Gesù alla notizia dell’ apertura del processo di canonizzazione del loro fondatore, mons. Giuseppe Cognata, sacerdote salesiano che molto operò a Trapani, poi vescovo in Calabria a Bova, al centro di una complessa e dolorosa vicenda che lo costrinse, nel 1939, a lasciare la sua Diocesi.

“Sono certo che il Signore continuerà a far fiorire i doni di grazia che ha voluto profondere nella sua chiesa attraverso il suo esemplare cammino terreno e attraverso le numerose opere che sono nate dal suo zelo – aggiunge il vescovo - Guardiamo fiduciosi alla metà della canonizzazione di questo grande figlio di Don Bosco che ha donato alla Diocesi di Trapani le sue energie giovanili sia nel servizio di Cappellano dell’esercito durante la prima guerra mondiale e sia soprattutto nel sessennio pastorale in cui ha fondato la presenza salesiana a Trapani”. Attualmente sono 8 in Diocesi le comunità delle suore salesiane oblate fondate da mons. Cognata. Al sacerdote si deve anche l’inizio della presenza salesiana a Trapani.

L’annuncio dell’avvio della causa di canonizzazione di mons. Cognata è stato dato domenica scorsa, in occasione della Festa della Divina Misericordia, da papa Francesco.

 

Chi è mons. Giuseppe Cognata e i legami con Trapani

 

Nato nel 1885 da un’importante famiglia agrigentina, Peppino Cognata entrò dodicenne nel collegio “San Basilio” di Randazzo, prima opera di don Bosco in Sicilia, per poi diventare sacerdote tra i Salesiani; una vocazione fortemente contrastata dal padre e dal nonno. E proprio a Trapani in veste militare, egli gettò le prime basi dell'opera salesiana che fu chiamato a dirigere terminata la guerra, da sacerdote di don Bosco, prima in via Garibaldi e poi nei locali ceduti delle cantine “D’Alì -Bordonaro” di via Fardella. Qui anche con risorse proprie e della famiglia, fece sorgere quasi dal nulla una chiesa dedicata a Maria Ausiliatrice, si dedicò con impegno e zelo alla scuola, all'oratorio... Conseguita brillantemente la doppia laurea in lettere e filosofia fu anche docente del Liceo Scientifico di Trapani sin al tempo della sua apertura, negli anni scolastici 1923-24 e 1924-25.

Nel 1933 Pio XI lo nominò Vescovo di Bova, una Diocesi di Calabria particolarmente povera e disagiata: fatta da piccoli centri, sperduti tra i monti, privi di strade, di acqua, di pane, di scuola, di un sacerdote: attraversando sentieri scoscesi e mulattiere egli volle visitare e confortare non solo tutti i paesetti della diocesi, ma anche i gruppi di povere famiglie sparse qua e là e diede vita ad una pia società di giovani generose: le Salesiane Oblate del Sacro Cuore (SOSC), presenti non solo in Calabria, ma anche in Sicilia, in particolare nella provincia di Trapani (Trapani, Paceco, Valderice, Buseto, Salemi) e nel Lazio. Per calunniose accuse, dimostratesi poi assolutamente infondate, nel 1939 mons. Cognata venne destituito dalla sua dignità episcopale e andò lontano in esilio, vivendo per lunghi anni nel silenzio e nella solitudine, separato dalle sue figlie spirituali, donando a quanti poteva incontrare, con il suo inalterabile sorriso, comprensione, dolcezza, bontà… Solo nella Pasqua del 1962 monsignor Cognata venne reintegrato nell'episcopato da Papa Giovanni XXIII. Partecipò così al Concilio Vaticano II e in seguito potè rivedere le sue figlie spirituali. Nel 1972 ebbe la gioia di sapere il suo Istituto decorato del «Decreto di Lode» da parte della Santa Sede. Morì a Pellaro, in Calabria, sede iniziale dell'attività missionaria delle Oblate, poco dopo, il 22 luglio 1972. Di lui disse Paolo VI “Mons. Cognata ha portato una croce pesantisima”.