Sono trascorsi 36 anni a Castelvetrano dal duplice omicidio che costò la vita a Vincenzo Vento e a Epifanio Tummarello.
I killer avevano come obiettivo Tummarello, ex sorvegliato speciale, ma quel 28 aprile solo per caso Vento si trovava con lui a bordo del suo furgone ed è stato ucciso, dopo aver implorato agli assassini di lasciarlo vivere perché aveva tre figli piccoli. Lo hanno raccontato gli stessi killer, arrestati subito dopo, nel corso del processo.
Vincenzo Vento (foto CastelvetranoSelinunte) con i fatti di mafia non c'entrava nulla, quel giorno visto che doveva ripartire con la stagione balneare al Lido Tintarella di Marinella di Selinunte, aveva chiesto in prestito il furgone per trasportare l'attrezzatura necessaria per il lido. Aveva 36 anni e tre figli, Francesco di 11 anni, Alessandro di 6 e la piccola Rosamaria nata da appena due mesi.
Una giornata di dolore per tutta la comunità castelvetranese che stimava Vincenzo che negli anni, come le sue diverse attività di piccolo imprenditore e specie con il lido sulla spiaggia di Marinella si era fatto apprezzare da tantissimi suoi concittadini.