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29/04/2020 08:00:00

Coronavirus, 5 siciliani bloccati in Argentina da quasi due mesi

 Sono andati in vacanza in Argentina il 5 marzo quando era estate, ora dopo 50 giorni dallo scoppio della pandemia e dal blocco dei voli si trovano in pieno autunno, inizia a fare freddo, e si trovano con vestiti poco adatti per il periodo.

Sono cinque i siciliani bloccati in Argentina assieme  ad altri 400 connazionali. La loro vacanza che li ha portati in sudamerica a trovare altri parenti, originari dell'agrigentino, si è purtroppo trasformata in un incubo. Non sanno infatti quando potranno rientrare in Italia.

I 5 siciliani sono tutti parenti dell'avvocato agrigentino Giuseppe Scozzari. Scozzari ogni giorno cerca di trovare una soluzione, ma le chiamate al  consolato, e con il ministero degli Esteri non hanno prodotto alcuna risposta positiva. 

 A Buenos Aires c'è la madre dell'avvocato, il cugino con la moglie e due bambini. "La moglie di mio cugino è incinta di 8 mesi e, se non torna in settimana, dovrà restare altri 2 mesi in Sud America. Appena arrivati il 5 marzo - racconta Scozzari - sono stati messi in quarantena perché venivano dall'Italia. Poi, lo scoppio della pandemia e lo stop ai voli. Nel frattempo, in Argentina è autunno e fa più freddo, ma i miei parenti non possono nemmeno comprare abiti più pesanti, perché il lockdown è scattato anche lì, i negozi sono chiusi e l'esercito è schierato nelle strade».

Il 23 aprile c'era un volo ma è stato cancellato all'ultimo. Quel volo è partito il 25, riportando 60 italiani, ma con un biglietto da 2 mila e 200 euro. Ad oggi, i primi voli programmati sono a giugno: l'1 un biglietto costa 3 mila e 300 euro. Più “conveniente” il 3 giugno: 2 mila e 500 euro. Solo dal 6 giugno il prezzo è più in linea con la normalità: 557 euro. "In tutto questo dice c'è il totale disinteresse del Governo italiano - dice amareggiato l'avvocato Scozzari -".