Prova a smontare le accuse la difesa di Mario Giorgi, l'imprenditore di Campobello, arrestato lo scorso anno con l'operazione "Mafia Bet".
Il 61enne è imputato nel processo abbreviato che si sta svolgendo davanti al gup di Palermo Claudia Rosini. Giorgi deve rispondere di associazione mafiosa, estorsione aggravata e corruzione elettorale. Per l'accusa, avrebbe comprato voti per il deputato marsalese Stefano Pellegrino, distribuendo sacchetti della spesa.
L'avvocato Lillo Fiorello sostiene che Giorgi non ha nulla a che fare con Cosa Nostra e non ci sarebbero i pressupposti per il concorso esterno. La difesa ha inoltre evidenziato che l'estorsione non ci sarebbe stata perché non c'è stata minaccia e non ci sarebbero prove per la corrizione elettorale.
Alla prossima udienza, fissata per il 19 maggio, ci si soffermerà su un'intercettazione sulla quale sono totalmente divergenti le valutazioni di accusa e difesa.
Oltre a Giorgi, per cui il pm ha chiesto 12 anni di carcere, sono imputati Francesco Catalanotto, gestore di un centro scommesse, Calogero Jonn Luppino, 39 anni, davanti il Tribunale di Marsala, i campobellesi Giacomo Barbera, di 66 anni, e Paolo De Santo, di 44, entrambi tornati in libertà, accusati di favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra ed inoltre Calogero Pizzolato, di 40 anni, anche lui di Campobello di Mazara, Antonino Tumbiolo, di 48, di Mazara, e Giuseppe Di Stefano, 82enne, di Salaparuta.