L’emergenza da Covid-19 ha prodotto nella Sanità siciliana un aumento dei posti di Terapia Intensiva, alcuni dedicata agli infetti di Coronavirus, altri alle varie patologie.
Posti che potrebbero aumentare se la fase 2 porterà un aumento dei contagi, è proprio in questa fase, affidata al buonsenso dei cittadini, che si gioca il futuro dell’Isola.
Se ci dovesse essere un aumento dei contagi, con i ricoveri che raggiungono il 40% dei posti occupati, ecco che si tornerà alla fase 1.
Lo stesso assessore alla Salute, Ruggero Razza, ha affermato che la fase due è la più delicata e complicata con possibilità di crescita del contagio.
Massima prudenza, allora, con il virus si conviverà per mesi ancora ma l’assessore assicura che saranno tre i punti fondamentali della sanità siciliana: la gestione dei luoghi di degenza decentrati, la creazione di Centri di riabilitazione polmonare, il rafforzamento della gestione e monitoraggio territoriale del virus con le Usca.
Allerta, dunque, fino al 18 maggio, proprio i dati di queste giornate saranno indicativi per comprendere se esisterà il rischio di un contagio significativo o se il pericolo si sarà attenuato.
Nulla è stato lasciato al caso e altri posti letto in Rianimazione sono stati allestiti nelle varie province siciliane, sul destino degli ospedali destinati a Covid-19 pare ci saranno delle novità dal 18 maggio in poi se la situazione si manterrà entro un numero basso di contagiati e di ricoveri effettuati.
Nel frattempo sono 138 in Sicilia i laboratori che possono effettuare i test sierologici, gli esami saranno gratis per le categorie considerate a “rischio”, cioè forze dell’ordine, sanitari, operatori del 118, operatori giudiziari, su di loro verrà eseguito un test con apparecchiature tecnologiche di ultima generazione, analisi che danno l’esito in positivo o negativo.
Per tutte le altre categorie verrà effettuato un test con puntura al dito, test che possono effettuare tutti i laboratori pubblici e privati accreditati