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10/05/2020 06:00:00

Coronavirus: 100mila le persone guarite, 4mila dimessi in 24 ore. L'uso dell'auto in Fase 2

 Quelli registrati ieri sono i dati migliori dall'inizio della pandemia da Corinavirus. Si sono superati i 100 mila guariti, con oltre 4 mila pazienti dimessi in 24 ore.

I dati - Se le vittime raggiungono il numero sempre più impressionante di 30.395, i morti in un solo giorno sono 194, perlomeno di nuovo sotto quota 200. In 7 regioni e nella provincia autonoma di Trento non ci sono stati decessi. E anche la disastrata Lombardia manda segnali incoraggianti. Dall'Istituto superiore di sanità (Iss) trapela che prima della fine del weekend non saranno disponibili numeri significativi sull'avvio della Fase 2. Oggi o lunedì dovrebbe riunirsi il Comitato tecnico scientifico (Cts) per una prima verifica dei dati sui contagi dalle varie Regioni.

Intanto i contagiati totali - che comprendono anche guariti e deceduti - con 1.083 nuovi casi fanno segnare il livello più basso dal 10 marzo, con la sola eccezione del 5 maggio, quando l'incremento fu appena inferiore (1.075). Il rapporto nuovi contagiati-tamponi effettuati (69.171 in un giorno) - è il più basso di sempre, l'1,6%. Un caso positivo ogni 64 test, in sostanza (senza tenere conto però dei tamponi ripetuti sullo stesso caso, che incidono mediamente per oltre il 40%). I guariti aumentano di 4.008 unità in 24 ore, portando il totale a 103.031, per la prima volta sopra i 100 mila e poco meno di tre volte le vittime. I malati - gli 'attualmente positivi' della Protezione civile - sono ora 84.842, in calo di ben 3.119 in 24 ore, quasi il doppio del giorno precedente. Consistenti in positivo anche i numeri delle persone ricoverate con sintomi, 13.834 con un decremento di 802, e in isolamento domiciliare, 69.974, ben 2.183 in meno rispetto al giorno prima. Prosegue come da settimane la discesa del numero dei pazienti in terapia intensiva, uno dei parametri più importanti assieme all'R con 0 delle Regioni per valutare le misure nella Fase 2. In tutta Italia hanno lasciato la rianimazione 134 persone, portando il totale dei letti occupati a 1.034 (il 3 aprile erano 4.068). Ciò lascia un certo margine di sicurezza nel caso che la curva dei contagi dovesse tornare a impennarsi con casi gravi.

Quasi esaurite le mascherine da 50 cent - Arrivate e già quasi finite. Per le mascherine calmierate, quelle da 50 centesimi, si prevede il sold out già da lunedì. "E' cominciata ieri la distribuzione di mascherine a prezzo calmierato alle farmacie in alcune grandi città come Roma. Purtroppo si stanno già esaurendo per l'elevata richiesta ed entro lunedì sera saranno tutte nuovamente esaurite. E per fare fronte alla fame di mascherine, indispensabili se non obbligatorie nella Fase di allentamento di lockdown, si sta pensando di 'regolarizzare' milioni di dispositivi che finora sono stati bloccati dall'Istituto superiore di sanità: questo per far fronte proprio alla più che probabile nuova carenza delle mascherine calmierate. Questa è infatti una delle ipotesi che si sta valutando per far fronte all'elevata domanda. L'ultima intesa tra il fornitore di mascherine a marchio CE, che le importa dall'estero, e decine di distributori, rappresentati da 'Federfarma Servizi' e Associazione Distributori di Farmaci (Adf), prevede da subito 2 milioni di mascherine, altri 3 nella prossima settimana e 10 in quella seguente (tra il 18 e il 24 maggio) per andare poi a regime con 10 milioni di arrivi ogni settimana nelle farmacie.

La Fase 2 e l'utilizzo dell'auto. Ecco cosa si può fare  - Attenzione però alle regole da seguire, prima di tutto per scongiurare quanto più possibile il contagio, e poi anche per evitare le sanzioni previste per chi contravviene alle norme dettate dal Dpcm del 26 aprile. Prima regola, la mascherina, obbligatoria in tutti quei casi in cui non si riesce a mantenere la distanza di almeno un metro tra le persone, anche in auto. L'obbligo della distanza decade se a a bordo ci sono persone convienti. Il Decreto indica anche come mantenere la distanza e impone di mantenere libero il posto centrale di ciascuna fila di sedili (sulle comuni automobili la fila posteriore a tre posti), salvo che su una fila ci sia un solo passeggero. Che può mettersi anche sul sedile centrale, a patto che ci sia almeno un metro di distanza dal conducente o da un altro passeggero seduto avanti o dietro. La mascherina va indossata sempre (salvo che nell'abitacolo ci sia solo il guidatore), anche nei casi in cui l'abitacolo è tanto spazioso da consentire agli occupanti di stare a più di un metro di distanza ed è quantomeno consigliabile evitare di sedere su un posto contiguo a uno già occupato. Anche in moto la mascherina è obbligatoria se si viaggia con passeggeri. Con il casco integrale però si può fare a meno di indossarla se si tiene chiusa la visiera, mentre con i jet è obbligatoria. Non è possibile andare in due in moto, non essendo possibile la distanza minima di un metro, a meno che a bordo non ci siano persone conviventi. L'autocertificazione è sempre obbligatoria, e chi esce di casa deve essere giustificato tramite una versione aggiornata dell'autocertificazione. Chi va al lavoro può farne a meno, ma dovrà avere un altro documento: un tesserino o l'autorizzazione del datore di lavoro. E' possibile utilizzare l'automobile o la moto per raggiungere le attività commerciali aperte, comprese quelle deputate alla manutenzione del veicolo e al lavaggio. Si può prendere l'auto personale per allontanarsi dal proprio domicilio e fare attività sportiva all'aperto, ad esempio per avvicinarsi ad un parco, purché entro i limiti della propria regione (salvo normative regionali più stringenti).

Non è consentito l'utilizzo dell'auto (o della moto) per passeggiate senza una meta precisa e giustificata dai casi previsti dal Dcpm. Non è tantomeno consentito l'uso dell'automobile per il raggiungimento delle seconde case. Alcune variazioni sono stabilite a livello regionale (in Sicilia è possibile) ed è sempre consigliabile consultare i regolamenti regionali prima di mettersi in auto per motivazioni varie.

CONTE, CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA SARA' SEMPLIFICATA - "Il Governo vuole vincere la sfida della semplificazione amministrativa e della riduzione degli adempimenti burocratici. Per questo, già nel prossimo decreto-legge di sostegno all'economia, introdurremo un meccanismo semplificato di erogazione della Cassa Integrazione Guadagni in deroga, fondamentale per ampie categorie di lavoratori. Ma - più in generale - siamo al lavoro su un pacchetto di interventi coraggiosi, per ridurre i tempi di realizzazione delle opere pubbliche, soprattutto quelle infrastrutturali, e dare un taglio netto alla burocrazia". Lo spiega, in un'intervista a Euractiv, il premier Giuseppe Conte.

Intanto le domande di Cassa integrazione in deroga determinate dalle singole regioni e inviate all'Inps per autorizzazione al pagamento, sono 305.434. Di queste, 206.904 sono state autorizzate dall'ente previdenziale e 57.833 sono state pagate, corrispondenti a una platea di 121.756 beneficiari. Lo si legge sul sito dell'Inps con riferimento ai dati fino al 7 maggio. Al 3 maggio le domande dalle regioni erano 173.565, di cui 85.046 autorizzate dall'Inps e 29.600 pagate a una platea di 57.975 beneficiari.

L'appello dei sindacati - "Riteniamo necessario intervenire per superare i ritardi che si stanno accumulando sia per l'erogazione dei trattamenti di cassa integrazione sia per l'erogazione degli anticipi da parte del sistema bancario sia per l'azione delle Regioni in riferimento alla cassa in deroga". Lo scrivono in una lettera al premier, Giuseppe Conte, i segretari di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. "Questa situazione - sostengono i segretari generali dei tre sindacati - rischia di depotenziare gli effetti dell'insieme delle importanti misure che state predisponendo sia in materia di sostegno dei redditi e del lavoro sia al sistema delle imprese. Materie su cui abbiamo avuto, nei giorni scorsi, una prima occasione di confronto. Sull'insieme di queste problematiche ci rivolgiamo a Lei - conclude la lettera - affinché sia possibile incontrarci e definire le azioni necessarie (compresi specifici approfondimenti/incontri) per superare le difficoltà e i ritardi attuali nell'interesse di tutto il Paese". La lettera è stata inviata per conoscenza anche alla ministra del lavoro Catalfo, al ministro dell'economia Gualtieri, al ministro dello sviluppo economico Patuanelli, al presidente della conferenza delle Regioni Bonaccini al presidente dell'Inps Tridico e al direttore generale dell'Abi Sabatini.