A giorni potrebbe arrivare il via libera alle aperture anticipate di bar e ristoranti. Non più il primo giugno, ma il 18 maggio. Ma bisogna aspettare l’ok da Roma.
Molte regioni, tra cui la Sicilia, vogliono anticipare le aperture di negozi, bar e ristoranti, ma anche di parrucchieri e centri estetici. La fase 2 così com’è non piace ai governatori di quelle regioni che registrano un andamento dell’epidemia molto meno catastrofico del previsto.
Da Roma però arriva lo stop alle fughe in avanti delle Regioni, e dei rispettivi governatori, che vorrebbero staccarsi dalla road map tracciata dal dpcm sulla fase 2 di Conte.
Non ci saranno ordinanze differenziate per le regioni. Nel frattempo in Sicilia bar, ristoranti e pasticcerie, possono fare asporto anche la domenica e nei festivi.
La protezione civile regionale con una circolare ha chiarito che le attività come bar ristoranti, pasticcerie, rosticcerie, sono autorizzati a stare aperti nei giorni festivi. Ovviamente, come sottolinea la circolare, sono vietati assembramenti.
“Bar, pasticcerie, ristoranti, ed esercizi similari che vendono prodotti alimentari o affini quali prodotti da forno, rosticceria, cibi cotti, pasticceria e similari – specifica il dirigente generale Calogero Foti - possono garantire il servizio evitando gli assembramenti e garantendo il rispetto delle distanze interpersonali. Le persone che vorranno fruire del servizio dovranno, comunque, indossare le mascherine quando in fila per l'asporto”. Con il nuovo regime, inoltre, potranno essere consegnati a domicilio anche combustibili per uso domestico. Soltanto per oggi si potranno inoltre far consegnare fiori a domicilio, in occasione della festa della mamma. Restano aperte come sempre farmacie di turno ed edicole.
La circolare ha chiarito anche che è possibile fare la spesa in altri comuni.
Ma la prima settimana di fase due ha creato prevedibili scene da “liberi tutti” un po’ in utte le città siciliane. Pericolosi assembramenti nei parchi e nelle ville in tutte le città che, un po’ come con i Navigli a Milano, hanno fatto arrabbiare parecchi sindaci. A Catania, ad esempio, Salvo Pogliese, ha interdetto al passaggio pedonale alcune zone.
Musumeci intanto spera che a giugno possa ripartire il turismo in Sicilia.
Bar e ristoranti aperti dal 18 maggio?
Dovrebbe essere il 18 maggio la data di riapertura definitiva, non solo con asporto e domicilio, di bar e ristoranti. Il governo nazionale, anche in base ai dati che arriveranno dal monitoraggio di domani sull'andamento dell'epidemia, potrebbe già a metà settimana prevedere un nuovo dpcm per anticipare le riaperture.
"Resta confermato l'orientamento a procedere dal 18 maggio ad aperture differenziate per Regioni sulla base delle valutazioni che perverranno dal ministero della Salute. Ricordo, tra l'altro, che in Italia vige lo stato di emergenza nazionale proclamato dal governo", ha annunciato il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia.
Barbieri pronti a ripartire
I barbieri sperano nell’anticipo delle riaperture, e in molti si stanno organizzando per la sanificazione dei locali e la loro predisposizione per mantenere le distanze di sicurezza, nonché le misure di protezione personale per evitare rischi di contagio.
"Siamo pronti a garantire sicurezza e professionalità dei servizi, e vorremmo ripartire subito, anche anticipando la data di apertura all'11 maggio - afferma all’Ansa Nunzio Reina, responsabile aerea produzione Sicilia di Confesercenti - Va bene gli aiuti economici, anche se finora hanno disatteso le aspettative. Il nostro principale obiettivo è quello di tornare a lavorare con tutte le precauzioni per contenere il contagio, in un ambiente sicuro per i nostri dipendenti e per i clienti, che non aspettano altro di tornare nei nostri centri. Se dovessimo ancora ritardare le riaperture - conclude Reina - la sacca di lavoro nero si allargherà ancora di più. A quel punto saranno gli stessi titolari di negozi a lavorare senza regole, e questo provocherebbe un disastro per l'intera categoria".
Riaprono i centri socio sanitari
Dal 18 maggio, in Sicilia, potranno riprendere le attività delle strutture socio-sanitarie dedicate a persone diversamente abili o fragili. La misura, che rientra fra le azioni in ambito sanitario previste nella Fase 2 dell’emergenza Coronavirus, è contenuta in una circolare dell’assessorato regionale alla Salute, che di fatto recepisce l’ordinanza del presidente della Regione Siciliana dello scorso 30 aprile.
Nello specifico, si tratta delle strutture semiresidenziali ex art.26 L.833/78, dei Centri diurni per pazienti psichiatrici o affetti da alzheimer o autismo, ma anche i Centri diurni socio-educativi per minori e quelli per anziani (questi ultimi afferenti all’assessorato regionale alla Famiglia), chiusi nel marzo scorso per contenere il contagio dal virus.
Il documento, che richiama anche i diversi studi condotti dal Comitato tecnico scientifico della Regione Siciliana, contiene le linee di indirizzo per consentire la ripresa delle attività assicurando la massima sicurezza a ospiti e operatori. Proprio il personale dovrà essere adeguatamente formato sulla corretta adozione delle precauzioni standard e sull’utilizzo dei Dpi.
La circolare raccomanda prima della riapertura – che dovrà comunque avvenire dopo un’interlocuzione con le Asp – “opportune azioni per la preparazione/allestimento dei locali nei quali verranno erogate le attività secondo le necessità correlate alle nuove modalità di utilizzo e la sanificazione dei medesimi”.
Ogni struttura dovrà così individuare un referente per il biocontenimento che avrà il compito di curare i protocolli di sicurezza, divenendo anche un riferimento non solo per gli operatori, ma anche per i familiari dei pazienti e per tutti i soggetti esterni. Prima della apertura, oltre alla necessaria sanificazione dei locali, si dovrà tenere conto del distanziamento sociale, quindi sarà necessario, a seconda degli spazi dei vari Centri, prevedere una flessibilità con l’eventuale ampliamento delle fasce orarie di operatività. Pertanto, in base alle esigenze e al nuovo modello organizzativo, sarà possibile rimodulare con l’Asp i Progetti riabilitativi individuali (Pri) e/o i Piani assistenziali individuali (Pai) dei pazienti che frequentano un determinato Centro.
La circolare prevede inoltre che la “ripresa delle attività dei Centri semiresidenziali ex art.26 L.833/78 e dei Centri diurni coinvolgerà prioritariamente gli utenti già in carico alla data di sospensione delle attività e sarà data precedenza alle persone con disabilità il cui prolungato permanere al domicilio in concomitanza all’elevata complessità assistenziale può maggiormente causare problemi di tipo sanitario o sociale alla persona o alla famiglia”.
La riapertura dei Centri non farà venire meno alcune novità introdotte dal periodo di lockdown come l’uso di strumenti digitali: “Per tutti i pazienti – si legge nel documento – è opportuno valutare la possibilità di un programma alternativo prevedendo, ove possibile, attività complementari, anche utilizzando strumenti telematici, a completamento dell’orario di frequentazione abituale. Allo stesso modo le attività di gruppo devono essere riorganizzate attraverso l’utilizzo di piattaforme di videochiamata”.
Un capitolo della circolare è dedicato al trasporto dei pazienti: oltre a tenere conto del distanziamento interpersonale, sarà necessario prevede la sanificazione quotidiana. Inoltre l’autista-operatore sarà dotato di termoscanner e, prima di far salire a bordo l’utente, dovrà misurare la temperatura corporea: se dovesse risultare superiore ai 37,5 gradi non sarà consentito l’accesso sul mezzo. Misure speciali anche per l’accesso degli accompagnatori degli utenti che “è fortemente raccomandato non far accedere al Centro se non strettamente necessario”. Infine, come è noto, ad ogni utente, entro la prima settimana di trattamento, dovrà essere effettuato da parte della struttura, un test sierologico quantitativo/semiquantitativo per Sars-Cov-2.
I dati siciliani
Diminuiscono ancora i malati di Covid-19 in Sicilia. Sull'isola ci sono 47 positivi al Coronavirus in meno rispetto al dato di venerdì sera.
Un dato frutto del gran numero di persone guarite nel giorno in cui in Sicilia si sono superati i 100 mila tamponi, 101.548 per l'esattezza, su 90.885 persone. In un giorno sono stati effettuati 2837 tamponi, dato in linea con quello dei giorni scorsi, che hanno esitato soltanto 12 persone positive al Covid che portano il totale dei contagiati in Sicilia a 3.313. In pratica un positivo ogni 230 tamponi fatti.
Di questi sono attualmente contagiate 2080 persone, 47 in meno rispetto a un giorno fa. Sono 56 i guariti in un giorno, che portano il totale a 977. Mentre si registrano, purtroppo, ancora 3 nuovi decessi: sono 256 in totale dall'inizio della pandemia.
Calano considerevolmente le persone ricoverate, sono 294, 35 in meno in un giorno, di cui 17 in terapia intensiva (-2). Mentre si trovano in isolamento domiciliare 1786 persone (-12).
I dati trapanesi
Sono solo 10 gli attuali malati di coronavirus in provincia di Trapani. Lo rende noto l'Asp di Trapani.
In pratica tutte le città sono a zero, tranne Alcamo, Trapani, Castelvetrano e Valderice. Questa la distribuzione:
Alcamo 3; Buseto Palizzolo 0; Campobello di Mazara 0; Castellammare del Golfo 0; Castelvetrano 1; Erice 0; Gibellina 0; Marsala 0; Mazara del Vallo 2; Paceco 0; Salemi 0; Trapani 3; Valderice 1
In totale i tamponi effettuati sono 6.430
I test sierologici su personale sanitario sono stati 3.448
I morti in provincia di Trapani, durante questa epidemia, sono stati cinque.
Ci sono ancora due ricoverati al Covid - hospital di Marsala. Uno che ha un piano tutto per sé in terapia intensiva. E un altro che ha un piano tutto per sé nel reparto "Covid".
Fin qui sono state guarite e dimesse 110 persone. Due sono a Villa Zina a fare la quarantena post guarigione.
I dimessi da Covid-hospital Marsala e Sant'Antonio Abate sono guariti e rientrati nei loro domicili privati.