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12/05/2020 07:23:00

Mafia, blitz tra la Sicilia e Milano: 91 arresti. C'è anche un ex concorrente del Grande Fratello 

13,25 - Continuiamo ad approfondire alcuni aspetti dell'inchiesta antimafia di oggi.

I fratelli Fontana insieme alla madre e agli altri indagati avevano messo su una redditizia attività imprenditoriale a Milano di commercio di orologi di lusso, attraverso società italiane ed estere gestite tramite prestanomi: denaro a fiumi e riciclaggio dei soldi sporchi della cosca anche grazie alla complicità di un commercialista milanese. In una intercettazione uno degli indagati consiglia al boss Giovanni Fontana di acquistare in Inghilterra una società con soli 150 euro, garantendosi così la possibilità di accendere a un numero enorme di conti correnti. Nella conversazione si parla di bonifici di decine di migliaia di euro provenienti da Londra.

Il pentito Vito Galatolo ha raccontato ai pm: “Mio cugino Angelo Fontana figlio di Stefano, suo fratello Gaetano e Giovanni sono la stessa cosa, nel senso hanno tutto in comune, lui a Milano gestisce tutto a livello; economicamente a livello sugli orologi, brillanti compra vende, manda suo fratello a Palermo, fanno affari con altri gioiellieri”. “Ricordo che molti orologi venivano smerciati all’estero – ha aggiunto Galatolo – in particolare in Germania, dove venivano riciclati con appositi punzoni“. E raccontando di un prestanome ha spiegato: “Gli hanno fatto aprire invece una gioielleria ma con i soldi dei Fontana, è uno smercio là… pure perché loro lavorano pure… portano orologi, cose rubate, li portano in giro… a Francoforte, in Germania”.
Dichiarazioni involontariamente confermate dal boss Giovanni Fontana in una intercettazione: “Io lo sai perché gli vendo gli orologi a lui?… ogni settimana mi porta trentamila.. fissi! Perché lui lo sai che venerdì, viene martedì a portarmeli due volte! Quelli di prima e quelli dopo!”. “La giornata è questa… guadagni duemila euro al giorno, mille io, mille Gaetano, sto guadagnando ventimila euro al mese, solo la mia parte. Angelo di più!… Angelo viaggia… centomila euro al mese fa!”

 10,00 - C’è anche la frode sportiva e il riciclaggio di denaro sporco realizzato attraverso l’acquisito di puledri di razza nell’inchiesta.

Cosa nostra investe nel settore dell’ippica e avrebbe truccato gare corse in ippodromi di Torino, Villanova d’Albenga, Siracusa, Milano e Modena. In particolare dall’indagine, che ha portato anche al sequestro di 12 cavalli, è emerso che l’uomo della cosca nel mondo dell’ippica era Mimmo Zanca, già arrestato in passato, e incaricato di gestire la combine all’interno degli ippodromi, corrompendo e minacciando chi si opponeva. Tra gli investimenti c’è anche quello nel nel settore dei giochi e delle scommesse, frontiera della economia della criminalità organizzata. I magistrati parlano di vera e propria corsa all’accaparramento di “punti gioco” e sale scommesse diffusi sul territorio e che operano la raccolta delle scommesse sportive o del gioco d’azzardo on line. I boss delle famiglie Fontana e Ferrante fanno cartello e annientano la concorrenza. “Il tutto – dice il giudice – secondo relazioni di tornaconto reciproco, giacché Cosa Nostra può contare su ‘professionisti’ seri ed obbedienti e costoro su una rete di protezione che li mette al riparo dai comuni rischi di impresa”.

07,30  - C'è anche un ex concorrente del Grande Fratello tra gli arrestati di oggi, 12 Maggio 2020, in un maxi operazione antimafia della Guardia di Finanza, tra la Sicilia e Milano.

La guardia di finanza di Palermo ha arrestato 91 tra boss, gregari, estortori e prestanome di due storici clan palermitani. Il maxiblitz, coordinato dalla Dda di Palermo guidata da Francesco Lo Voi, ha colpito i clan dell'Acquasanta e dell'Arenella.

In manette sono finiti esponenti di storiche famiglie mafiose palermitane come quelle dei Ferrante e dei Fontana. Le accuse contestate sono a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, intestazione fittizia di beni, ricettazione, riciclaggio, traffico di droga, frode sportiva e truffa.

Fra i coinvolti c'è anche Daniele Santoianni, ex concorrente del Grande Fratello, è finito agli arresti domiciliari con l'accusa di fare da prestanome in una società per la vendita del caffè: avrebbe avuto un ruolo nel riciclaggio di soldi fra Palermo e Milano dove da qualche anno si erano spostati gli interessi dei Fontana.

L'inchiesta, che disarticola due "famiglie" di spicco di Cosa nostra palermitana, ha svelato gli interessi dei clan negli appalti e nelle commesse sui lavori eseguiti ai cantieri navali di Palermo, nelle attività del mercato ortofrutticolo, nella gestione delle scommesse online e delle slot-machine, oltre che in quella "storica" del traffico di droga e nelle corse dei cavalli.

Lunghissima la lista delle attività commerciali sottoposte al racket del pizzo. Sequestrati anche beni del valore di circa 15 milioni di euro. Il blitz è in corso in Sicilia, Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche e Campania. Impegnati 500 uomini delle Fiamme Gialle, con l'appoggio di un mezzo aereo e di unità cinofile addestrate per la ricerca di armi, stupefacenti e valuta.

Scrive il Gip nell'ordinanza: “I clan sono pronti ad approfittare della situazione attuale, sono sempre pronti a dare la caccia ad aziende in stato di necessità. Con la crisi di liquidità di cui soffrono imprenditori e commercianti, i componenti dell’organizzazione mafiosa potrebbero intervenire dando fondo ai loro capitali illecitamente accumulati per praticare l’usura e per poi rilevare beni e aziende con manovre estorsive, in tal modo ulteriormente alterando la libera concorrenza”.