Uno spettro si aggira per la Sicilia: lo spettro del condono edilizio.
Spettro che, inesorabilmente, ritorna ad essere presente negli insidiosi “anfratti” di certi disegni di legge. L’articolo 18 del disegno di legge governativo sull’edilizia, in discussione presso l’Assemblea Regionale Siciliana (ARS), è, a parere di Italia Nostra, un vero e proprio condono. L’articolo dice testualmente: …”resta salva l'ammissibilità delle istanze presentate, ai sensi del precedente comma l, per la regolarizzazione delle opere realizzate nelle aree soggette a vincoli che non comportino inedificabilità assoluta, nel rispetto di tutte le altre condizioni prescritte dalla legge vigente."
Nei giorni scorsi l’Assessore Cordaro ha reagito in modo piuttosto scomposto alle condivisibili, veementi critiche – al citato articolo – sollevate dai deputati del Movimento 5 Stelle della Commissione Ambiente dell’ARS senza riuscire a dissipare il sospetto che si intenda estendere la sanatoria del “terzo condono edilizio” del 2003 anche a quelle istanze relative a immobili costruiti in aree vincolate. Né risultano convincenti i ripetuti proclami del presidente della Regione Siciliana Musumeci in ordine alla tutela e valorizzazione del territorio e del paesaggio dell’Isola.
L’abusivismo è una piaga particolarmente virulenta in Sicilia, che va combattuta non con “semplificazioni” che consentano di edificare in aree vincolate. Ancora una volta, Italia Nostra, denuncia l’ennesima sanatoria mascherata da riordino normativo proveniente dall’ARS.
Ma anche in ambito nazionale siano costretti a denunciare i tentativi di sanatoria – in corso – provenienti dall’attuale Governo e contenuti nel cosiddetto “Decreto Rilancio”. L’urbanistica si trasformerà nel mercato delle vacche? La politica mercanteggerà le sanatorie oggi e in futuro? La corruzione avrà più ampio spazio? È questa la sburocratizzazione di cui avrebbe bisogno una Nazione moderna, post Covid-19?
Leandro Janni
Presidente regionale di Italia Nostra Sicilia