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13/05/2020 18:35:00

La futura mamma di Pantelleria costretta ad aspettare il parto in una casa in affitto a Trapani

A Pantelleria non nasce nessuno. Il punto nascite dell'ospedale dell'Isola è chiuso. Un disagio enorme per le future mamme che devono sobbarcarsi costi ingenti per mettere al mondo le proprie creature.

L'ultima storia di questo genere è quella di Noemi Valenza. La giovane si trova a Trapani, dove è stata trasferita il 25 aprile in elisoccorso, quando aveva accusato lievi contrazioni. La futura mamma è stata prima ricoverata e poi dimessa, perchè ancora non in travaglio. Nel frattempo non è tornata sull'isola, perchè il suo bimbo dovrebbe nascere il 23 maggio, ma il parto potrebbe avvenire da un momento all'altro. Quindi Noemi ha deciso di prendere una casa in affitto a Trapani, insieme al marito e al figlio di tre anni, in attesa di mettere alla luce il bimbo. Noemi è costretta ad attendere il parto in una casa in affitto a causa della chiusura del punto nascita della sua Pantelleria.


Ma è un disagio enorme, dicevamo, anche dal punto di vista economico. Sulla questione sono intervenuti Antonio Ferrante e Nicola Marchese del Partito Democratico.

“La scorsa settimana una donna ha partorito nei pressi di un casello autostradale dopo aver percorso oltre sessanta chilometri per raggiungere l’ospedale di Patti, oggi invece apprendiamo di una futura mamma di Pantelleria, costretta ad attendere il parto a Trapani e a proprie spese, lontano da casa e per giunta in un momento di profonda crisi economica il tutto nel persistente e imbarazzante silenzio dell’assessore Razza e del governo regionale”.
“Il governo regionale – continuano Ferrante e Marchese – si esprima in modo chiaro una volta per tutte, se i punti nascita e di prossimità come quelli di Pantelleria e Sant’Agata per Musumeci e Razza non sono una priorità se ne assumano la responsabilità davanti ai tanti siciliani costretti a percorrere decine di chilometri o addirittura spostarsi in altri comuni per poter dare alla luce i propri figli correndo rischi inaccettabili. Da parte nostra continueremo a lottare perché su un evento gioioso come la nascita di un figlio non ci siano più siciliani di serie A e di serie B”.