Potrebbe arrivare già oggi il via libera definitivo, ufficiale, alle riaperture in Sicilia di ristoranti, bar, parrucchieri e centri estetici, oltre che di negozi al dettaglio.
Oggi il comitato tecnico scientifico nazionale dovrà esaminare i dati della diffusione del Coronavirus da quando siamo entrati nella fase 2, se la curva si conferma bassa e sempre in discesa da lunedì si apre una nuova fase.
In Sicilia sono molte le pressioni per avere l’ok definitivo, in un’isola in cui la curva del Coronavirus va sempre più verso lo zero.
Musumeci, una volta avuto l’ok da Roma, dovrà varare una nuova ordinanza, per recepire le nuove regole sul territorio regionale. Nei giorni scorsi governo e regioni si sono accordati per le nuove aperture.
Nel frattempo si attendono le linee guida ufficiali per le attività che riapriranno.
Al momento le uniche informazioni ufficiali sono delle "raccomandazioni" dell’Inail. Si aspettano adesso i provvedimenti di governo e Regione.
Nel frattempo molti parrucchieri sono già strapieni con le prenotazioni.
Tra le indicazioni dell’Inail, ecco quelle relative a mettere in campo una buona programmazione di tutte le attività e dei tempi medi occorrenti per i trattamenti è necessaria per garantire la sostenibilità delle attività quotidiane. Quindi si chiede, “ove possibile, già in fase di prenotazione, è necessario predeterminare i tipi di trattamento richiesti per ciascun cliente”. Si devono «prevedere orari di lavoro flessibili e, ove possibile, turnazione dei dipendenti» e se possibile «lavorare con le porte aperte». E i parrucchieri si stanno attrezzando per aprire fino a dopo le 20 e per lavorare sei giorni su sette.
Inail e Iss hanno preparato anche un documento tecnico sui ristoranti in vista della loro riapertura. Il distanziamento fra i tavoli non dovrà essere inferiore a due metri e dovrà essere garantita ai clienti «una distanza in grado di evitare la trasmissione di droplets e per contatto tra persone» e tale da escludere «la trasmissione indiretta tramite stoviglie, posaterie, ecc».
I ristoranti dovranno inoltre definire un limite massimo di capienza, prevedendo uno spazio che dovrebbe essere non inferiore a quattro metri quadrati per ciascun cliente. Soprattutto questa indicazione potrebbe essere un problema per i ristoranti con sale piccole, costretti a ridurre drasticamente il numero di coperti e le possibilità di ricavo per mantenere le loro attività.
All’interno del locale il cliente si potrà togliere la mascherina solo per mangiare.
I dati siciliani
Aumentano ancora i guariti dal Coronavirus in Sicilia. Sono 1249 in totale, con un aumento nelle ultime 24 ore di 46 persone. Sono invece 10 le persone in più che sono state dimesse dagli ospedali che, attualmente vedono ricoverati 215 pazienti. Nelle ultime 24 ore c'è stato un decesso. Gli attuali positivi scendono ancora.
Dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 111.137 (+3.146 nell’ultimo giorno), su 99.900 persone: di queste sono risultate positive 3.366 (+12), mentre attualmente sono ancora contagiate 1.854 (-35), 1.249 sono guarite (+46) e 263 decedute (+1).
Degli attuali 1.854 positivi, 215 pazienti (-10) sono ricoverati - di cui 12 in terapia intensiva (-1) - mentre 1.639 (-25) sono in isolamento domiciliare.
I dati trapanesi
Sono sei, e sono tutti in isolamento domiciliare i positivi al Coronavirus in provincia di Trapani.
Ieri è stato dimesso l'ultimo paziente Covid guarito dall'ospedale di Marsala. In provincia di Trapani da oltre due settimana non si registrano casi di nuovi positivi.
Nell'ultimo giorno sono stati effettuati circa cento tamponi, nessuno ha dato esito positivo. Gli attuali contagiati dal Coronavirus sono uno di Alcamo, uno di Mazara, uno di Castelvetrano, due di Trapani e uno di Valderice. Dall'inizio dell'emergenza sono state contagiate 125 persone, di queste ne sono guarite 114 e decedute 5. Non c'è più nessuno neanche a Villa Zina, località individuata per i pazienti Covid in isolamento in attesa di negativizzazione.
I dati parlano chiaro: negli ultimi 15 giorni la provincia di Trapani non ha registrato nuovi casi di Covid-19: questo vuol dire, stando ai parametri dell’Oms, secondo i quali sono necessari 28 giorni consecutivi a 0 contagi per dichiarare chiusa una pandemia, avere già esaurito il primo ciclo di incubazione senza contagi, ed essere quindi a metà strada verso la completa vittoria sull’epidemia da coronavirus.