Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
17/05/2020 00:00:00

Coronavirus, la crisi costa oltre 250 posti di lavoro negli uffici Ryanair

Oltre 250 persone in esubero negli uffici di Dublino, Londra Stanstead, Madrid e Breslavia: Ryanair inizia il processo di riduzione di organico, diretta conseguenza della crisi che ha investito il settore aereo in seguito alla diffusione della pandemia Coronavirus in Europa.

Nei giorni scorsi  - riporta BergmanoNews - la compagnia aerea low cost che batte bandiera irlandese ha annunciato numeri disastrosi: l‘operatività è limitata all’1% da aprile a giugno e solo il 40% del totale dei voli sarà regolarmente effettuato a luglio.

Guardando al bilancio di fine anno, il colosso che fa capo a Michael O’Leary prevede di trasportare meno di 100 milioni di passeggeri, il 35% in meno rispetto alle previsioni che per l’anno fiscale che si chiuderà a marzo 2021 parlavano di 155 milioni di persone trasportate.

“Questo è un momento molto doloroso per Ryanair – ha fatto sapere il direttore del personale Darrell Hughes – Prevediamo di riaprire i nostri uffici dall’1 giugno, ma non sarà richiesto lo stesso numero di membri del team di supporto. Purtroppo dovremo procedere con la cessazione di una esigua parte di rapporti di lavoro presso gli uffici di Dublino, Stansted, Madrid e Breslavia. Questa riduzione dell’organico è stata comunicata questa settimana ai singoli membri del team”.

Ma non è l’unico taglio previsto dal vettore irlandese: “Continuiamo ad avere incontri con i sindacati dei nostri piloti ed equipaggi in tutta Europa – ha aggiunto Hughes – per finalizzare fino a tremila esuberi e la riduzione dei salari del 20%, poichè ripristineremo il 40% del nostro operativo voli da luglio”.

Ma il direttore del personale Ryanair non ha rinunciato a togliersi anche un fastidioso sassolino dalla scarpe: “Stiamo affrontando un’intensa competizione sui prezzi in tutta Europa – ha spiegato – Siamo costretti a competere con le compagnie aeree di bandiera che hanno ricevuto dai loro governi oltre 30 miliardi di euro un aiuti di Stato e che saranno in grado di impegnarsi in vendite a basso costo per molti anni con il beneficio di questi aiuti discriminatori. Ulteriori dichiarazioni sulla cessazione di rapporti lavorativi e sulla riduzione dei salari sono sono previste entro la fine di maggio poiché soggette alle ulteriori e continue restrizioni sui voli”.