La Direzione distrettuale antimafia di Palermo ha espresso parere negativo per le richieste di scarcerazione presentate dal boss della commissione di Cosa nostra, Giuseppe Madonia, detto "Piddu", 72 anni, e per due giovani presunti mafiosi con parentele di spessore nel contesto mafioso: Francesco Guttadauro, 40 anni, il cui zio materno è il superlatitante Matteo Messina Denaro, e Leandro Greco, 30 anni, il cui nonno era Michele Greco, detto il 'Papa della mafia', in cui onore il giovane Greco ha deciso di farsi chiamare Michele.
I tre sono solo alcuni delle centinaia di mafiosi, già condannati o in attesa di giudizio, che hanno chiesto la detenzione e gli arresti domiciliari per via della situazione delle carceri, a rischio contagio Coronavirus.
I magistrati della Dda ritengono che - considerato anche che Madonia, Guttadauro e Greco si trovano isolati al 41 bis - non ci siano gli estremi per le scarcerazioni.
Le decisioni toccheranno ai tribunali di sorveglianza e ai Gup che stanno giudicando i nipoti dei boss.
I pareri delle Dda (e, per coloro che sono al regime duro del 41 bis, anche della Procura nazionale antimafia) sono stati resi obbligatori dal recente decreto legge battezzato "riacchiappa-mafiosi", che in realta' non consente automatismi, tanto che finora e' rientrato nel circuito carcerario solo il boss di Brancaccio Antonino Sacco, mentre il trapanese Vito D'Angelo è stato riportato in cella solo per avere violato il divieto di incontrare persone diverse dai familiari.
Il nuovo vertice del Dap, costituito dagli ex pm di Palermo Bernardo Petralia e Roberto Tartaglia, ha gia' chiesto una revisione della posizione di Franco Bonura, mafioso palermitano uscito dal 41 bis per via delle patologie di cui soffre, perche' ha solo otto mesi da scontare e per il rischio di contagio.