La drammatica emergenza sanitaria che ci ha travolto e che ancora tiene in tensione il mondo , ha vibrato un colpo durissimo al nostro già fragile sistema economico, in particolar modo a danno del settore turismo.
Qui in provincia non è necessario richiamare alla mente il tema dell'aeroporto, le sue estreme difficoltà che ne mettono a repentaglio perfino l'esistenza, il porto con i suoi limiti strutturali e capacità di accoglienza, lo stato fatiscente delle strade e le carenze nei collegamenti e nella mobilità.
Tutti problemi già ampiamente conosciuti, oggetto di pronunciamenti solenni sugli interventi da fare e poi regolarmente trascurati, ovvero lasciati senza soluzioni credibili.
Nonostante questa realtà, numerosi coraggiosi operatori economici privati hanno deciso nel tempo di mettersi in gioco avviando iniziative commerciali legate al turismo, allettati dalle prospettive favorevoli rivenienti dall’evento della America’s Cup e dalle promettenti stagioni, purtroppo rivelatesi effimere, delle tratte internazionali coperte dalla compagnia aerea Ryanair.
Questa debolezza della struttura turistica era piuttosto evidente, specialmente per gli esperti del settore, pochi in verità, che lasciava sempre una alea di incertezza sempre più consistente sulla capacità di tenuta delle attività.
Quello che emergeva, e che ancora costituisce il limite fondamentale, era la assoluta incapacità degli attori sia privati che pubblici di fare rete, un sistema in grado di procedere con un lavoro coordinato, programmato e fondato sullo studio del settore, con investimenti adeguati e qualità dei servizi idonei a competere con altri distretti turistici concorrenti.
In questa direzione la istituzione del Distretto Turistico Sicilia Occidentale sembrava avere indicato una strada da percorrere verso una nuova visione di supporto alla creazione della destinazione turistica, in sinergia tra pubblico e privato, una nuova governance del turismo capace di dare un senso di marcia univoco e un obiettivo chiaro.
Duole constatare che siamo davvero all'anno zero, proprio adesso che avremmo avuto bisogno di un soggetto forte, di riferimento per tutto il settore, per attraversare il mare in tempesta con una scialuppa di salvataggio capace di traghettarci in tempi più sereni.
Ebbene, il Distretto Turistico oggi appare soltanto una di quelle bellissime utopie che speravamo di realizzare tuttavia rimaste nel cassetto dei sogni.
Non è stato sufficiente affidarlo a mani esperte nel marketing e comunicazione istituzionale per costruire qualcosa di efficace, di utile alla canalizzazione di flussi turistici nella nostra terra che di attrattività per bellezze naturali e cultura non è seconda a nessuno.
Basta visitare il sito o la pagina Facebook del Distretto per rendersi conto della distanza tra aspettative e realtà. Non esiste ancora un marchio riconoscibile, la capacità di implementare la comunicazione nei diversi social, lo studio necessario del profilo dei nostri turisti per capirne caratteristiche e potenzialità di sviluppo.
L'attività istituzionale si è avvitata su se stessa, non è riuscita a coinvolgere davvero né gli enti locali né gli operatori turistici, non ha fatto il salto di qualità indispensabile per superare quel deficit di coordinamento che impedisce la costruzione di un vero distretto turistico.
Ovviamente non si può additare della intera responsabilità chi attualmente ne riveste il ruolo di presidente, incarico peraltro da aggiungere a quello di assessore nella giunta comunale di Trapani. Le scelte fondamentali sono quelle politiche e riguardano la classe dirigente che dovrebbe dare risposte e risultati, uscendo dalle ambiguità chiarendo infine quali sono le sue priorità e quali risorse intende mobilitare, per sostenere con i fatti gli operatori turistici e la nostra economia in estrema sofferenza.
Non sarà sufficiente infatti dare qualche contributo di emergenza, alleggerire temporaneamente la pressione fiscale, fare qualche passerella sotto i riflettori. Si riparte soltanto se le idee sono chiare, si portano avanti con coerenza e determinazione, si condividono con i veri protagonisti, quelli che ci mettono tutta la loro passione, il loro entusiasmo e che non meritano di essere abbandonati al loro destino.
Articolo Uno Trapani