Il gruppo politico “Obiettivo città” vuole una commissione d’indagine sulle demolizioni delle case abusive di Triscina.
Nella mozione presentata al presidente del Consiglio comunale, i consiglieri Martire, Stuppia, Curiale e Viola, però pare non abbiano nessuna intenzione di incalzare l’amministrazione affinché i lavori procedano celermente.
Anzi, la commissione avrebbe invece il compito di verificare che le demolizioni avvengano “nel pieno rispetto della legge, dei termini e degli obblighi contrattuali”.
Detta così sembrerebbe una cosa ovvia (che è poi il compito, già previsto, della Direzione dei lavori), se non fosse in realtà un assist lanciato dall’associazione degli abusivi “Triscina Sabbia d’Oro”, che “Obiettivo città” ha colto al volo, di fatto schierandosi contro gli abbattimenti in corso.
Sì, perché l’associazione in quest’ultimo periodo, sta cercando di proporsi come paladina dell’ambiente. Un ambiente offeso non dalle case abusive, ma dagli abbattimenti. Almeno secondo la loro idea che gli smaltimenti del materiale proveniente dalle demolizioni, non si svolgerebbero secondo la normativa.
Un’idea che era già stata smontata dalla procura di Marsala una ventina di giorni fa, quando aveva dissequestrato l’area provvisoria di abbancamento degli “sfabbricidi” della via 57 a Triscina, non ravvisando alcun reato.
Insomma, nessuna “grave inadempienza contrattuale” che avrebbe potuto risolvere il contratto con l’impresa e fermare le demolizioni.
E allora ecco un’altra segnalazione, sostanzialmente dello stesso tenore, in altre due strade della borgata, con tanto di comunicato stampa in cui l’associazione parla di “distruzione e inquinamento indisturbato dell’ambiente e del paesaggio costiero”.
Una costa distrutta da chi demolisce. E difesa da chi ha costruito abusivamente.
Il mondo sottosopra.
In questo senso, la richiesta di una commissione d’indagine da parte di “Obiettivo città” sembra la prova del salto di specie del virus della strumentalizzazione, dove la difesa dell’ambiente e della legalità maschera il chiaro intento di stoppare le demolizioni.
Intento che da oggi non è più soltanto appannaggio di un’associazione di abusivi e di un ristretto gruppo di avvocati e architetti a supporto, ma si è istituzionalizzato, portando con se la propria maschera.
Nel caso la mozione venisse votata in consiglio comunale, ci si chiede come si esprimeranno al riguardo non solo i 5 Stelle, ma anche la restante parte dell’opposizione.
Anche perché, in campagna elettorale, tutti i candidati sindaci (compreso Calogero Martire di “Obiettivo città”) concordavano sul fatto che le demolizioni non potranno che proseguire, proprio per obbligo di legge.
Il candidato sindaco Davide Brillo aveva anche promesso di entrare nel merito di ogni sanatoria, comparando le foto aeree, in modo che a pagare non siano solo i pochi già accertati. Da avvocato però è uno dei difensori che ha curato l’esposto degli abusivi contro il presunto abbancamento illegale della via 57.
Ma per carità, la politica è una cosa, il lavoro un’altra.
Egidio Morici