Regione Siciliana, sindaco di Marsala, deputati e dirigenti regionali e il progettista, sono quasi d’accordo nel trovare una soluzione utile che conduca alla realizzazione del porto di Marsala.
Bisogna, però, trovare il modo per tirarsi fuori dall’impasse causata dalla revoca alla Myr, e capire come andare avanti nel percorso di realizzazione del Marina di Marsala.
E’ quanto stabilito ieri nel corso della videoconferenza della IV Commissione Regionale Ambiente, Territorio e Mobilità presieduta da Giusy Savarino. "Bisogna stabilire quale possa essere l’iter giuridicamente più celere da seguire, per andare avanti con la realizzazione del Porto di Marsala. Aspettiamo dal dipartimento Territorio Ambiente che vengano sciolti i nodi, sia tecnici che giuridici, e così, potremo, attorno ad un tavolo tecnico stabilire come poter continuare", così la presidente della IV Commissione, a conclusione della videoconferenza.
Alla videoconferenza hanno partecipato, tra gli altri, l'assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, il dirigente del dipartimento infrastrutture Fulvio Bellomo, il sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, i deputati marsalesi Eleonora Lo Curto e Stefano Pellegrino, il presidente del consiglio comunale Enzo Sturiano e il titolare della Myr, progettista del Marina di Marsala, Massimo Ombra.
LO CURTO, NON BLOCCHIAMO L'ITER PER IL PORTO. MYR CEDA I PROGETTI - “Fare ripartire l’iter per realizzare il Porto di Marsala. La revoca della concessione demaniale alla Myr, inadempiente rispetto agli obblighi contrattuali e all’impegno di far partire i lavori, è un atto dovuto - afferma la deputata dell'Udc Eleonora Lo Curto -. Ciò nonostante è impensabile che si possa azzerare tutto perché ripartire da zero significa dire addio ad un’opera indispensabile per Marsala. Gli uffici dei Dipartimenti infrastrutture e ambiente valuteranno la possibilità che la progettazione delle opere realizzata a spese della Myr, per la cosiddetta parte pubblica del porto, possa essere gratuitamente ceduta dalla società alla Regione. I costi per tali opere, per circa 4 milioni di euro, non sono sostenibili dall’Amministrazione comunale e dalla Regione e, tra l’altro, hanno interessato un iter autorizzativo che si è protratto per un arco temporale di 10 anni. La Myr con la rinuncia a dieci anni di concessione demaniale, a questo punto, sarebbe sgravata dei 17 milioni di euro di opere che, invece, la Regione potrebbe realizzare con risorse in aggiunta agli 8 milioni di euro derivanti dal Patto per il Sud per la marina di Marsala. Le opere già progettate, infatti, possono andare in gara perché progetti definitivi. Questo, ove giuridicamente e tecnicamente possibile, potrebbe fare ripartire concretamente il sogno di vedere realizzato il porto della nostra Città”. In questo modo la Myr resterebbe interessata solo alla realizzazione dell’area turistica su cui inizialmente si concentrava l’iniziativa privata, mentre la Regione si garantirebbe la cessione gratuita di tutta la progettazione già approvata che riguarda l’area demaniale su cui insistono il porto pubblico e le aree già in dotazione di imprenditori privati per le attività in atto esistenti. Se poi Ombra non fosse in grado di portare avanti il suo progetto, a quel punto nulla avrebbe da recriminare e nulla potrebbe interferire con l’iter del porto pubblico. Questa idea di buon senso che ho lanciato sarà adeguatamente vagliata sotto il profilo tecnico-giuridico e mi auguro anche perseguita concretamente. Di certo emerge la ferma volontà politica – conclude Lo Curto - espressa anche dagli assessori Falcone e Cordaro di dare a Marsala il suo porto".
Si dice pronto ad andare a Palermo già la prossima settimana il sindaco di Marsala, dicendo però che il Comune non può fare un progetto esecutivo con costi da 4 milioni di euro. "Abbiamo le carte quasi pronte per andare a Palermo - ha detto il sindaco -. Mi sembra che ci sia la volontà da parte di tutti. Noi potremo dalla prossima settimana incontrare i tecnici della Regione e vedere cosa si può fare. L’ideale sarebbe farlo tutto il porto, ma se non c’è la possibilità facciamo quello che al momento è possibile iniziare a realizzare".
Massimo Ombra, titolare della Myr, con il suo intervento ha fatto una rapida cronistoria di quanto accaduto in questi dieci anni. "Oltre ad essere titolare della concessione (ora revocata), sono anche il redattore del piano regolatore del porto di Marsala - ha subito precisato -. 26 milioni di euro è l'investimento del nostro progetto con la legge Burlando. Da questa somma il privato viene onerato di 27 milioni di euro di cui circa venti al di fuori del "Marina". Questo ha comportato un onere importante. Abbiamo detto alla Regione che non era fattibile e a quel punto si è trovato un compromesso nei dieci anni di prolungamento della concessione. In questi anni però è successo di tutto. Abbiamo cercato di coinvolgere Invitalia, per cercare di finanziarci queste opere e ha deciso di farlo con 12 milioni di euro a tasso agevolato. La Regione - continua Ombra - ci riconosce 8 milioni di euro, però Invitalia pone a carico della Myr un capitale da tredici milioni di euro. E' diventa tutto più complicato. Credo sia più semplice che il pubblico faccia il pubblico e il privato faccia il privato. La Myr vuole realizzare il progetto per quella che era la prima domanda, non siamo nelle condizioni di poterci sobbarcare la parte pubblica. Ricordo che c'è un piano regolatore del porto perché la Myr lo ha realizzato. Abbiamo sviluppato i progetti che sono all’interno della progettualità definitiva. Per quanto ci riguarda, la Myr ha la volontà di voler realizzare il Marina - conclude Ombra - con i costi che attengono al privato, possiamo mettere a disposizione il progetto, ma tutto questo deve essere comunque regolato, visto che c’è una revoca della concessione. Vorrei solo capire quali sono i parametri affinché Marsala abbia un porto".