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01/06/2020 10:45:00

Pantelleria, il caso Gutterez e l'ignaro "prestanome". "Così siamo stati presi in giro dall'assessore"

Si arricchisce di un altro, clamoroso, elemento la storia dei conflitti di interesse a Pantelleria, legati all'assessore 5 Stelle Antonio Gutterez.

Qualche tempo fa abbiamo raccontato della singolare vicenda della consulenza fiscale al Comune affidato ad una società che ha sede nelle studio professionale dell'assessore. Un bel conflitto d'interesse, con intrecci poco chiari. Ma c'è di più, perchè l'assessore della giunta Campo si sarebbe reso protagonista di una clamorosa presa in giro ai danni di un ignaro signore, originario di Pantelleria, che da oltre 40 anni vive in Canada. Gutterrez, in sostanza, avrebbe avviato la società Deloc, che ha sede nel suo studio, e che gestisce la consulenza fiscale del Comune, a nome dell'ignaro emigrato, senza dirgli nulla. Ecco la storia raccontata dalla coppia pantesca emigrata in Canada sui pasticci combinati da Gutterez.

Gentile Direttore sono Carmela Alongi e con mio marito Spina Giacomo, originario di Pantelleria, vivo in Canada da 43 anni. Chiedo di poter chiarire la nostra situazione a seguito di quanto pubblicato nei mesi scorsi sul vostro giornale. (questo il link dell'articolo).

Nel 2012 mio marito era a Pantelleria e prima di ritornare in Canada ha cercato qualcuno che potesse sistemare una casa in comproprietà con i suoi due fratelli, avuta in eredità dalla mamma. Prima di rientrare in Canada ha conosciuto Antonio Gutterez il quale ha detto che poteva occuparsi della divisione della proprietà o della vendita, quindi è stato necessario fare una procura dal notaio in modo che lui potesse rappresentarlo per quello che c'era da fare e prima di partire gli ha consegnato 4.000 dollari canadesi, che in parte servivano per pagare un geometra per fare una perizia di stima e le chiavi della casa. Quando però, dopo un po' di tempo abbiamo visto che non aveva fatto nulla e noi avevamo solo pagato, lo abbiamo chiamato. Era l'inizio del 2013 e mio marito gli ha chiesto di mandarci in Canada tutti i documenti della casa perché non volevamo fare più nulla ma lui non ci ha mai spedito le carte. Abbiamo provato tante volte a richiamarlo e non ha mai risposto. Quando abbiamo saputo la storia della società DELOC è stata una brutta sorpresa, mio marito non ha mai firmato carte, né ha mai preso del denaro e non era al corrente di quanto veniva raccontato nell'articolo di giornale che ci era stato mandato in Canada da un parente chiedendoci se eravamo in società con Gutterez. Quando abbiamo detto che eravamo all'oscuro di tutto, il nostro parente ha risposto che era una cosa molto grave che poteva avere delle conseguenze. Noi non capivamo tutte le cose riportate dal giornale, siamo gente semplice ed onesta e questa storia ci ha lasciato senza fiato e molto amareggiati. Era stato chiesto di occuparsi della casa in comproprietà, come potevamo pensare che Gutterez usasse la procura per fare altro, anche perché a mio marito non era stato spiegato che con quel tipo di procura lui poteva fare tutto. Nel 2012 non ci eravamo resi conto della gravità della cosa. My God! Le cose le abbiamo capite quando siamo andati dal notaio qui in Canada e ci ha spiegato ogni cosa, consigliandoci di fare la revoca della procura, ma purtroppo noi non avevamo nessun documento perché Gutterez non ci ha mai mandato nulla.

Mio marito è una persona buona, che ha sempre lavorato onestamente, come poteva il mio Giacomo essere il proprietario di una società che nemmeno sapeva esistesse e che per giunta ha emesso fatture anche per il Comune. Abbiamo chiesto aiuto ad un parente che ci ha messo in contatto con un avvocato a Pantelleria e ci ha fatto le pratiche per revocare la procura. C'è voluto un po' di tempo per far arrivare in Italia i documenti in originale, firmati da mio marito, ma finalmente il 23 aprile scorso siamo riusciti a revocarla con il notaio dell'isola con cui era stata fatta, così Gutterez non può più fare nulla a nome di mio marito. Tra l'altro la casa per cui avevamo fatto la procura è ancora nelle stesse condizioni e niente è stato fatto, io ora ho detto all'avvocato che Gutterez restituisca le chiavi a mia cognata.

Mai avrei potuto immaginare una storia così assurda e sono anche preoccupata per le conseguenze, speriamo che non ce ne siano, forse noi siamo stati un po' ingenui e non abbiamo capito l'importanza di una procura generale che ci era stata proposta, ma mio marito è una brava persona e non ha sospettato nulla. Rimane ancora il groviglio di questa società DELOC che non sappiamo cosa sia. Facciamo fatica a capire come abbia fatto mio marito a diventare socio unico senza mai firmare carte. Sul giornale abbiamo letto anche che il mio Giacomo ha il domicilio in un'altra casa di Pantelleria, diversa da quella in comproprietà, situata in una via che nemmeno sappiamo dove si trovi, mi pare via Sicania, è davvero assurdo. A cosa doveva servire questa casa? Come è nato tutto questo pasticcio, dal 2013 noi non abbiamo più sentito Gutterez e pensavamo di aver chiuso definitivamente con lui. Un prestanome inconsapevole. Solo il 12 maggio scorso, dopo alcuni nostri messaggi mandati quando abbiamo scoperto tutta la storia, abbiamo ricevuto una sua lettera con la quale Gutterez afferma di aver tutelato gli interessi di mio marito Giacomo costituendo la società Deloc nel 2014 (senza che ne sapessimo niente e dopo che noi gli avevamo detto nel 2013 che non doveva più occuparsi della casa). Nella lettera, e solo a distanza di anni, lui ci scrive che con la DELOC, per curare gli interessi di mio marito che ha 67 anni, avrebbe potuto ricorrere a finanziamenti pubblici erogati nei confronti della società il cui socio unico risulta mio marito e Gutterez come Amministratore Unico. Questo perché come cittadino straniero, scrive Gutterez, mio marito non avrebbe mai potuto usufruire dei finanziamenti che per altro noi non abbiamo mai chiesto. Dalla visura camerale abbiamo poi scoperto che dal 2018 c'è un altro Amministratore unico al posto di Gutterez, un certo Rizzo Giuseppe che noi non conosciamo proprio. Non vogliamo più sapere nulla di questa DELOC e chiediamo di chiudere tutto, io però devo raccontare la verità perché non voglio che mio marito sia accusato di cose che non ha fatto, lui si è sempre comportato bene. Noi viviamo in Canada da 43 anni, ma anche se siamo lontano dall'Italia, a Pantelleria siamo conosciuti, abbiamo i nostri parenti e non è giusto che resti questa vergogna.

Grazie di averci dato l'opportunità di chiarire.

Carmela Alongi e Giacomo Spina